L’universo rappresenta una delle sfide più complesse della fisica moderna, sia per la sua origine che per la sua struttura spaziale e temporale. Il modello cosmologico attualmente più accettato è il modello ΛCDM (Lambda Cold Dark Matter), che incorpora la teoria del Big Bang. Secondo questa teoria, l’universo ha avuto origine circa 13,797 ± 0,023 miliardi di anni fa (Planck Collaboration, 2018) da uno stato iniziale estremamente denso e caldo. Questo non implica che lo spazio stesso fosse un “punto” immerso in un vuoto esterno: l’intero spazio era concentrato in condizioni di densità e temperatura altissime e si è successivamente espanso.
La geometria e la topologia dello spazio determinano se l’universo sia finito o infinito. La relatività generale descrive la geometria dello spazio attraverso la metrica di Friedmann-Robertson-Walker (FRW), caratterizzata da una curvatura spaziale definita dal parametro Ω_k. Le ultime osservazioni della radiazione cosmica di fondo (CMB), in particolare i dati raccolti dal satellite Planck, indicano che la curvatura è compatibile con zero entro i limiti di incertezza, suggerendo uno spazio piatto. Uno spazio piatto può essere teoricamente infinito, ma la sua topologia globale potrebbe comunque essere compatta, rendendo finito uno spazio a curvatura nulla.
L’età dell’universo è stata determinata con elevata precisione attraverso diverse tecniche osservative che includono l’analisi del fondo cosmico a microonde, lo studio delle supernove di tipo Ia come indicatori di distanza e le oscillazioni acustiche barioniche (BAO). La combinazione di queste misure ha permesso di stimare l’età cosmica attuale in circa 13,797 miliardi di anni, con una margine di errore inferiore a 30 milioni di anni, rendendo questa una delle stime più precise in cosmologia moderna.
La composizione dell’universo è dominata da componenti che si distinguono in materia barionica, materia oscura ed energia oscura. La materia barionica, cioè la materia ordinaria composta da protoni, neutroni ed elettroni, rappresenta meno del 5% della densità energetica totale dell’universo. La materia oscura, che interagisce principalmente tramite la gravità e non emette radiazione elettromagnetica, costituisce circa il 27%. L’energia oscura, responsabile dell’accelerazione dell’espansione cosmica, rappresenta circa il 68% dell’energia totale, ed è caratterizzata da una densità energetica quasi costante nello spazio e nel tempo, equivalente alla costante cosmologica Λ di Einstein.
Gli elementi chimici più abbondanti nell’universo derivano dalla nucleosintesi primordiale, che ha avuto luogo nei primi minuti dopo il Big Bang. L’idrogeno è l’elemento più abbondante, costituendo circa il 74% della massa barionica, seguito dall’elio-4 con circa il 24%. La restante frazione comprende tracce di deuterio, elio-3 e litio-7. Gli elementi più pesanti, come carbonio, ossigeno, azoto e ferro, sono stati prodotti successivamente all’interno delle stelle attraverso processi di fusione nucleare e nelle esplosioni di supernova, che hanno arricchito il mezzo interstellare con questi elementi.
Le alternative al modello del Big Bang includono teorie come il Big Bounce, secondo cui l’universo potrebbe aver subito cicli di contrazione ed espansione, senza un inizio o una fine netti. Questi modelli, basati su teorie quantistiche della gravità ancora non confermate, propongono un tempo cosmico potenzialmente infinito. Tuttavia, tali scenari restano ipotesi teoriche, prive di evidenze osservative dirette al momento.
Il raggio dell’universo osservabile è definito dalla distanza massima da cui la luce ha avuto il tempo di raggiungerci dall’epoca del Big Bang, ed è stimato in circa 46,5 miliardi di anni luce in coordinate comoventi. Oltre questa regione, non è possibile ottenere informazioni dirette, il che limita la capacità di stabilire se l’universo totale sia finito o infinito nello spazio. La topologia e la geometria complessiva dello spazio, insieme alla natura della materia oscura e dell’energia oscura, sono quindi i fattori chiave per determinare questa proprietà fondamentale dell’universo.
La geometria dello spazio-tempo dell’universo su scala cosmologica è descritta dalla metrica di Friedmann-Robertson-Walker (FRW), che assume la forma generale: