IL ROMANTICISMO E EMILY DICKINSON
"Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich"
"Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich"
Il Romanticismo è un movimento culturale che si diffuse in Europa nella prima metà dell’800 e che interessò pittura, letteratura e musica. All’idea classica di bello come armonia ed equilibrio, il romanticismo sostituisce il fascino per il sublime, ossia ciò che suscita emozioni grandiose, estasi, rapimento per le forze oscure della natura e perfino orrore. I Romantici rifiutano l’idea che la Ragione sia l’unica guida delle azioni umane. Danno rilievo invece al sentimento, al desiderio di libertà e alla tensione verso l’ignoto che risiedono nello spirito dell’uomo. Incarnazione dell’uomo romantico è l’artista, perché è attraversato da grandi passioni e perché grazie al suo ispirato genio creativo entra in contatto con l’infinito. È un individuo che persegue la propria libertà sia nell’arte che nella vita, e si ribella alle rigide norme della tradizione artistica e del conformismo borghese.
Ogni paese in cui si manifestarono i lineamenti del Romanticismo, sviluppò a sua volta, delle varianti autonome ed individuali: ad esempio, il Romanticismo in Italia aveva delle caratteristiche fondamentalmente diverse da quello francese, inglese e tedesco. Non esisteva (e non nacque mai), un vero e proprio manifesto dell’arte romantica, ed infatti, le caratteristiche romantiche dell’arte vennero rintracciate dai vari studiosi attraverso accurate analisi di comuni elementi, e di conseguenza, non vennero enunciate dagli stessi artisti nei loro quadri romanticismo. Secondo le idee romantiche, o meglio, secondo la concezione generale del Romanticismo, la natura era il motore principale della realtà, in grado di fornire immagini all’uomo, le quali che portano a due importanti sentimenti: il pittoresco ed il sublime.
Nel 1830, quando il Neoclassicismo stava gradualmente perdendo la propria influenza in tutta Europa, le nuove generazioni di artisti e letterati, erano alla ricerca di qualcosa di completamente nuovo; il frutto di questa ricerca, fu la delineazione di nuovi canoni e di caratteristiche letterarie ed artistiche, le quali, successivamente, portarono alla nascita del Romanticismo. La concezione illuminista vedeva nell’uomo innanzitutto un cittadino sottoposto alle leggi dello Stato. Per i romantici, invece, un individuo che pure vive all’interno di una società deve ricercare dentro di sé le regole del proprio agire: ciò anche a costo di prendere, per il bene della collettività, posizioni contrarie a quelle di tutti gli altri individui.
Il Romanticismo non valorizza solo l’autore come individuo, ma anche le tradizioni culturali in cui opera il suo genio: il rifiuto dei modelli greci e latini porta infatti i romantici a ricercare stimoli nel Medioevo e nel folklore (cioè nelle tradizioni popolari). La visione del mondo romantica si contrappone perciò in modo chiaro a quella dell’Illuminismo, che era nemico delle superstizioni del popolo, amava la ragione filosofica e si proponeva come alternativa – in quanto ‘età dei lumi’ – ai ‘secoli bui’ dell’Era medioevale.
Il Romanticismo europeo favorisce dunque anche il recupero della storia locale, e porta alla creazione dell’idea di Nazione: gli individui accomunati dalla stessa lingua, dalle stesse tradizioni e radici culturali si riconoscono infatti parte di un un più grande organismo, il popolo. Centralità della storia. Esaltando i caratteri tipici dei differenti popoli, e sottolineando la distanza di antichi e moderni, il Romanticismo europeo proponeva la nascita di un nuovo e più forte senso della storia. Concezione, questa, che distanzia ancora una volta i romantici dai classicisti, per i quali era possibile un confronto diretto tra le opere dell’antichità e quelle del presente (quasi come se fossero state create tutte nello stesso periodo storico).
La luna sorge dal mare di Caspar David Friedrich
Il movimento romantico giunge come altri influssi attraverso l'Inghilterra. Molti dei motivi romantici si possono trovare in America fin dalle origini: l'individualismo, l'amore per la vita semplice e primitiva in mezzo alla natura, per la libertà e l'uguaglianza. Alcune condizioni storiche però ritardano e influenzano lo sviluppo di questa corrente. C'è ancora in letteratura una tradizione neoclassica e razionalista non ancora esaurita. Gli Stati Uniti sono inoltre liberi e hanno raggiunto la democrazia, perciò non c'è spazio per il sorgere di quell'ansia di ribellione che è caratteristica di molti autori romantici.
Il romanticismo americano acquisisce lentamente consapevolezza di sé durante il periodo che possiamo definire di formazione.
George Washington restò in carica fino al 1797, quando gli succedette il federalista John Adams. In questi primi anni ci fu uno straordinario sviluppo economico che trovò impulso nell'attivismo della presidenza federale. La necessità di stabilizzare l'economia dopo la guerra spinse il governo ad una politica d'interventismo economico che si tradusse nel dare spinta alle industrie manifatturiere e cantieristiche, il tutto seguendo una politica finanziaria impostata dal Governo Centrale. In questo periodo, esso con una mossa saggia decise di assumersi tutti i debiti di guerra che i singoli Stati avevano contratto e di imporre dazi piuttosto rilevanti sulle merci per saldare il debito pubblico. Tale operazione fu accompagnata dalla fondazione, nel 1791, della Banca Centrale Statunitense e, nel 1792, della Borsa di New York (Wall Street), per mettere in atto un efficace controllo sulla politica monetaria del Paese.
Tuttavia, l'interventismo e l'accentramento non accontentarono tutti, soprattutto in diversi strati della popolazione, che trovando però come suo garante il Partito Repubblicano. Tali ceti erano specialmente quello dei piantatori degli Stati meridionali, i grandi latifondisti, che non volevano che ci fosse un decentramento. I piccoli artigiani delle città settentrionali invece chiedevano maggiore democrazia, essendo molto irritati dai tanti privilegi delle elite federaliste, le quali avevano grossi monopoli economici.
Ci fu un notevole incremento demografico, di conseguenza crebbero gli Stati dell'Unione, anche perché fu indetta la legge secondo cui uno Stato poteva costituirsi quando avesse raggiunto i 60.000 abitanti: nel 1791 si costituì il Vermont, nel 1792 il Kentucky, nel 1796 il Tennessee, nel 1802 l'Ohio. Nel 1801 divenne presidente un esponente repubblicano, Thomas Jefferson, a cui succedette un altro repubblicano, James Madison (1809-1817).In questi anni gli USA instaurarono commerci con la Francia napoleonica: la Gran Bretagna allora volle ostacolarli con azioni militari di pirateria. Nel 1812 ciò portò ad una guerra tra USA e UK, in cui i primi tentarono (invano) di conquistare il Canada. La guerra si concluse, con un nulla di fatto, nel 1814.Alcune condizioni storiche ritardano e influenzano lo sviluppo di questa corrente. C'è ancora in letteratura una tradizione neoclassica e razionalista non ancora esaurita e questo diede vita al trascendentalismo. Gli Stati Uniti sono inoltre liberi e hanno raggiunto la democrazia, perciò non c'è spazio per il sorgere di quell'ansia di ribellione che è caratteristica di molti autori romantici europei.
James Fenimore Cooper (1789-1851) si dedica allo scontro tra i bianchi e il mondo selvaggio delle praterie e delle foreste con i romanzi: L’ultimo dei Mohicani, La prateria, L’uccisore dei cervi. Ma i maggiori narratori americani dell’Ottocento come Poe, Melville e Hawthorne ricalcano soprattutto le vie del “nero”. Ciò è più evidente nei racconti di Edgar Allan Poe, incentrati sul mistero, l’orrore, il brivido dell’arcano come anche per Nathaniel Hawthorne (1804-64) con La lettera scarlatta e Herman Melville autore di Moby Dick.
THE FIGHTING TEMERAIRE TUGGED TO HER LAST BERTH TO BE BROKEN UP, J M W TURNER (1838)
l 10 dicembre 1830 nasceva la grande poetessa americana Emily Dickinson. Nelle sue opere sono presenti temi come l’amore per la Natura, l’esplorazione della solitudine, ma anche le piccole felicità che ci sono date. Ricevette dalla famiglia un'educazione piuttosto libera e completa per la sua epoca. Il padre era un famoso avvocato e aveva due fratelli. Nel 1885 si ammala e muore il 15 maggio 1886 nella casa di Amherst.
Ha un carattere contraddittorio e complesso. Infatti, non si sa ancora per quale motivo, a venticinque anni decide di trascorrere una vita solitaria e appartata nella sua camera, nella quale si reclude. Questo probabilmente perché aveva paura di confrontarsi con la realtà o per l’incapacità di confrontarsi con i dolori della vira. Parliamo dunque di una vita di certo ben diversa da quella delle sue coetanee. Studia per lo più come autodidatta, grazie all’aiuto di un assistente del padre chiamato Benjamin Newton, e per un periodo frequenta il College Femminile di Mount Holyoke, che però abbandona. La sua forte vocazione poetica e il suo talento rimangono per lo più nascosti con lei nella sua stanza: soltanto sette dei suoi componimenti vengono pubblicati durante la sua vita. Ma alla sua morte, nel 1886, la sorella Lavinia scopre nella camera in cui si era autoreclusa ben 1775 poesie. Tutte scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, contenuti ordinatamente in un raccoglitore.
La prima raccolta di poesie viene pubblicata nel 1890. Oggi Emily Dickinson viene giustamente considerata una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, e anche una delle più rappresentative. Le sue opere vengono tradotte ancora oggi, sulle sue opere vengono prodotti testi di critica sempre più approfonditi.
Nei suoi versi si riflette, nonostante l'isolamento fisico dell'autrice, il dramma intellettuale e morale del nord America del suo tempo: il contrasto tra la visione fervida di Emerson e quella tragica di Hawthorne, tra la tradizione puritana del New England e un moderno individualismo esistenziale. Si esprime in forma di cristallina, straziante lucidità. La forza della poesia di Dickinson si è imposta alla critica per gradi successivi.
Primario è stato lo studio dei grandi temi: l'amore, la morte, la natura magica e disintegratice, l'incontro con il dio assente. E la serie di polarità: astratto/concreto, quotidiano/eterno, deperibile/immortale. E' seguita l'analisi delle anomalie grafiche, metriche, ritmiche, sintattiche, lessicali del suo linguaggio, coerente in questa volontaria trasgressività, con la sua visione di eretica, lucida testimone di una società dibattuta tra declinante puritanesimo e insorgente capitalismo.
“La fortuna non è dovuta al caso, ma alla fatica. Il costoso sorriso della buona sorte si deve guadagnare.”
EMILY DICKINSON