La letteratura del XX secolo è caratterizzata da una grande varietà di stili e movimenti letterari, che riflettono le trasformazioni sociali, politiche, culturali e tecnologiche di questo secolo. Vediamone un riassunto dei punti principali soprattutto per quanto riguarda la letteratura italiana.
1) REALISMO E POSITIVISMO
La corrente del Realismo e Positivismo si sviluppa in Europa nella seconda metà dell'Ottocento e si caratterizza per la valorizzazione della ragione e della conoscenza scientifica. In questo periodo storico, infatti, si assiste a una fiducia incondizionata nel progresso e nella capacità dell'uomo di conoscere e governare la realtà attraverso l'analisi razionale e il metodo scientifico.
Una delle teorie più influenti di questo periodo è quella dell'evoluzione per selezione naturale di Charles Darwin, che spiega come le specie si evolvono attraverso la lotta per la sopravvivenza e la selezione dei caratteri più adatti all'ambiente. Questa teoria è stata applicata anche alla società umana dal filosofo inglese del XIX secolo, Herbert Spencer, il quale ha sviluppato una visione di società umana basata sull'evolversi attraverso una lotta per l'esistenza tra le classi sociali, in cui le classi più forti e adattabili sopravvivono e prosperano, mentre le classi più deboli scompaiono. Questa visione ha influenzato il pensiero politico e sociale del suo tempo, dando origine alla teoria del darwinismo sociale e al concetto di "sopravvivenza del più adatto" nella società umana. Tuttavia, questa teoria è stata criticata per la sua interpretazione errata della teoria di Darwin e per la sua giustificazione dell'ineguaglianza sociale e della discriminazione.
In Francia si sviluppa il naturalismo, una corrente letteraria che si ispira alla teoria di Darwin e che si caratterizza per la rappresentazione cruda e realistica della realtà. Gli scrittori naturalisti come Émile Zola e Guy de Maupassant descrivono l'ambiente industriale e popolare, i rapporti con la natura e la degradazione della realtà.
In Italia, invece, il Realismo e il Positivismo si manifestano soprattutto nella letteratura e si caratterizzano per la descrizione realistica e spesso pessimistica della realtà contadina e borghese. Gli scrittori come Luigi Capuana e Giovanni Verga descrivono con grande attenzione e precisione i personaggi e gli ambienti, spesso utilizzando anche i dialetti locali per rendere l'autenticità del linguaggio e dei personaggi.
2) VERGA
Giovanni Verga (1840-1922) è uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana del fine Ottocento e viene considerato il capostipite del verismo letterario. Nacque a Catania, ma trascorse gran parte della sua vita a Firenze e a Milano. Dopo aver abbandonato gli studi, partecipò alle imprese garibaldine e si unì alla guardia nazionale, dimostrando fin da giovane una forte passione per la politica e l'impegno civile. Durante la prima guerra mondiale, Verga si schierò a favore dell'intervento italiano nella guerra e appoggiò le posizioni interventiste.
L'opere si possono suddividere in tre fasi. Nella prima fase, che va dalla fine degli anni '60 fino alla metà degli anni '70, l'autore si concentra sulla tematica storico-patriottica e descrive la lotta per l'indipendenza e l'unificazione d'Italia.
Nella seconda fase, che corrisponde al periodo verista, si dedica alla rappresentazione realistica degli ambienti contadini e della società siciliana dell'epoca, descritta come una realtà dura e difficile, dove vince il più forte e la rassegnazione alla natura. In questa fase l'autore scrive le sue opere più celebri, come ad esempio "I Malavoglia", una famiglia di pescatori che lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile e "Mastro Don Gesualdo", che rappresenta il mito della roba.
Nella terza fase, che va dalla fine degli anni '80 fino alla morte, si concentra sulle contraddizioni dei rapporti umani e approfondisce la descrizione psicologica dei personaggi. In questa fase, l'autore sperimenta anche nuove tecniche narrative, come il discorso indiretto libero, che permette al lettore di percepire il punto di vista dei personaggi e di entrare nel loro mondo interiore.
Verso la fine della sua vita, Verga sperimentò una sorta di eclissi dell'autore, ovvero un processo di distacco dall'opera e di estraniamento dal mondo che lo circondava. In questa fase, l'autore sembra aver abbandonato la militanza politica e la partecipazione alla vita pubblica, dedicandosi esclusivamente alla scrittura.
3) SCAPIGLIATURA
La Scapigliatura fu un movimento letterario e culturale che si sviluppò in Italia nella seconda metà dell'Ottocento. Nasce come reazione al romanticismo, che viene considerato superato e anacronistico. La Scapigliatura si caratterizza per il rifiuto delle tradizioni letterarie e artistiche, la ricerca dell'originalità e della sperimentazione, l'attenzione per la vita quotidiana e i fenomeni sociali.
Tra i principali esponenti vi sono Carlo Dossi, Arrigo Boito, Emilio Praga, Tranquillo Cremona e Giuseppe Rovani. Questi autori si caratterizzano per il rifiuto dei canoni estetici tradizionali, la sperimentazione linguistica e la rappresentazione di temi insoliti e spesso macabri.
Emilio Praga, in particolare, si caratterizza per l'uso di un linguaggio visionario e onirico, la rappresentazione di temi macabri e deformi e l'ansia di ribellione contro le convenzioni sociali e culturali dell'epoca.
CLASSICISMO DI CARDUCCI: Unì realismo e rigore formale, per recuperare le tradizioni classiche, definito poeta-vate, cioè un autore che cerca di interpretare e guidare i sentimenti delle masse di ogni epoca.
4) Dopo la fine del positivismo e del realismo, la letteratura europea si aprì a nuove tendenze. Tra queste, si svilupparono il Simbolismo, l'Estetismo e il Decadentismo. Queste correnti letterarie si caratterizzano per il rifiuto della razionalità e del progresso, che erano considerati valori fondamentali del positivismo.
Il Simbolismo fu un movimento culturale e letterario sviluppatosi soprattutto in Francia nella seconda metà del XIX secolo. Gli autori cercavano di rappresentare le realtà invisibili, le sensazioni e le emozioni che non possono essere esprimibili con le parole comuni. Questi autori, come Mallarmé, Rimbaud, Baudelaire e Verlaine, utilizzavano un linguaggio poetico molto ricco, fatto di suoni e immagini suggestive, per creare significati nascosti e evocativi.
L'Estetismo, nato in Inghilterra verso la fine del XIX secolo, esaltava la bellezza e l'eleganza, e metteva l'artista al centro della propria opera. Questo movimento cercava di creare opere che fossero, innanzitutto, piacevoli da contemplare, e che stimolassero l'immaginazione e l'emozione. Tra gli esponenti dell'Estetismo si annoverano autori come Oscar Wilde e Gabriele D'Annunzio.
Il Decadentismo fu un movimento letterario che si sviluppò soprattutto in Francia alla fine del XIX secolo. Questa corrente rappresentava un ritorno al Romanticismo, ma con una visione più pessimistica e decadente. I poeti decadenti, come Verlaine, descrivevano un mondo in decadenza, in cui l'arte e la cultura erano in crisi. Questi autori rifiutavano l'ottimismo positivista e cercavano di rappresentare la realtà in modo più completo e complesso. In questo periodo si svilupparono anche nuove idee filosofiche, come quelle di Nietzsche, Freud ed Einstein, che influenzarono profondamente la cultura europea del XX secolo.
Arnold Böcklin, Rovina sul mare, 1880
5) GIOVANNI PASCOLI
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 in una famiglia modesta di contadini. Fu un ottimo studente e ottenne una borsa di studio per frequentare l'università, dove si laureò in Lettere classiche. Tuttavia, la sua vita fu segnata da numerosi lutti familiari: la morte del padre quando aveva appena dodici anni, quella della madre e del fratello maggiore, ucciso in una sparatoria politica. Questi lutti, insieme alle difficoltà economiche della famiglia, influenzarono profondamente la sua produzione poetica, caratterizzata da un forte senso di malinconia, di nostalgia per un passato perduto e di ricerca di un rifugio.
Pascoli coltivava l'idea del nido come simbolo di rifugio, non solo per sé stesso ma anche per la società in generale, in cui i valori tradizionali erano stati messi in discussione dalla modernità e dal progresso tecnologico. Il suo atteggiamento nei confronti della natura è molto complesso: da una parte, la natura rappresenta un rifugio, un'isola di pace e bellezza in cui Pascoli cerca conforto e ispirazione; dall'altra, essa è anche il luogo della lotta per la sopravvivenza, della violenza e della morte, come si evince ad esempio dalle "Novelle rusticane", in cui il mondo rurale è rappresentato come un luogo arido e oppressivo.
Infine, è importante sottolineare come Pascoli abbia sviluppato una poetica molto personale e originale, che mescola elementi della tradizione classica e della cultura popolare, del simbolismo e del decadentismo. La sua poesia, che spesso si presenta come una sorta di canto nostalgico e malinconico, è però anche attraversata da un forte senso di sospensione, di inquietudine e di ricerca di nuovi orizzonti esistenziali.
6) GABRIELE D’ANNUNZIO
Gabriele D'Annunzio, oltre ad essere un letterato, fu anche un personaggio politico e militare di rilievo. Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò come volontario e partecipò all'impresa di Fiume, un'azione militare che gli valse una grande popolarità in Italia. D'Annunzio fu anche un sostenitore del fascismo e dell'ideologia nazionalista, e la sua figura è stata spesso associata a quella del regime mussoliniano.
Dal punto di vista letterario, fu uno dei principali esponenti dell'estetismo e della corrente del Decadentismo, che esaltava la bellezza come un valore assoluto. Scrisse opere di vario genere, tra cui romanzi, poesie e opere teatrali, spesso caratterizzate da uno stile elaborato e ricco di simbolismo.
Tra le opere più famose si possono citare "Il piacere", un romanzo che racconta la storia di un giovane aristocratico che cerca il piacere attraverso l'esperienza del dolore, e "La città morta", un'opera teatrale che mette in scena una comunità di pescatori del sud Italia.
7) CREPUSCOLARISMO
Il crepuscolarismo è una corrente poetica che si sviluppa in Italia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, e si caratterizza per la critica alle convenzioni borghesi e alla retorica, l'attenzione ai dettagli della vita quotidiana, la descrizione della malinconia, del disincanto e dell'angoscia dell'uomo moderno, la ricerca della bellezza attraverso l'arte e la poesia.
Tra i poeti più rappresentativi si possono citare Guido Gozzano, che con la sua raccolta "I colloqui" rappresenta uno dei massimi esponenti del movimento, e Sergio Corazzini, Umberto Saba, Camillo Sbarbaro, e Aldo Palazzeschi.
8) CAMILLO SBARBARO
E' stato un poeta italiano, noto soprattutto per la sua raccolta di poesie di versi Resine (1911), Pianissimo (1914), Versi a Dina (1931) e Fuochi fatui (1956). Le poesie di Sbarbaro si distinguono per la loro semplicità formale e per la loro capacità di evocare immagini forti e suggestive. Molte delle sue poesie trattano temi come la solitudine, la malinconia, la transitorietà della vita e la ricerca di un senso nell'esistenza.
Oltre alla sua attività poetica, Sbarbaro ha lavorato come impiegato presso la Banca d'Italia a Genova per gran parte della sua vita.
In particolare con la sua raccolta "Pianissimo" del 1914 rappresenta uno dei massimi esempi del crepuscolarismo, in cui si esprime la solitudine, l'angoscia e la rassegnazione dell'uomo moderno di fronte alla vita. L'endecasillabo, utilizzato anche dagli altri poeti del movimento, diventa uno strumento per esprimere il sentimento di malinconia e smarrimento che pervade le poesie.
9) LE AVANGUARDIE
Le avanguardie sono un movimento artistico e culturale che si sviluppa nel XX secolo, basato sul rifiuto delle tradizioni e sulla rottura delle convenzioni, con lo scopo di sperimentare nuove forme espressive e concettuali.
ESPRESSIONISMO: Si basa sulla rappresentazione soggettiva della realtà, attraverso la deformazione delle forme e dei colori per esprimere le emozioni e le sensazioni interiori. L'espressionismo può assumere anche una forma astratta, in cui la realtà viene completamente trasformata in una rappresentazione simbolica dell'interiorità dell'artista.
FUTURISMO: Nato in Italia nel 1909 con il Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo esalta la modernità, la velocità, la tecnologia e la guerra, attraverso l'uso di parole in libertà, immagini evocative, suoni e rumori della città.
DADAISMO: Nasce durante la prima guerra mondiale a Zurigo, come un movimento anti-artistico e anti-letterario, basato sull'assurdo, la casualità, l'irrazionalità, la provocazione e il nonsense.
SURREALISMO: Nasce in Francia nel 1924 come evoluzione del dadaismo, ma con una prospettiva più positiva. Si basa sulla ricerca dell'inconscio, attraverso l'uso di tecniche come il sogno, l'automatismo, la scrittura automatica, per esplorare l'immaginazione e la creatività. L'obiettivo principale del surrealismo è la liberazione dell'uomo dalle convenzioni e dalle restrizioni sociali.
Luigi Russolo, Dinamismo di un automobile 1913
10) ITALO SVEVO pseudonimo di Aron Hector Schmitz
Nato a Trieste nel 1861 si interessò molto all’indagine dell’inconscio. Svevo ebbe un grande influsso su James Joyce, che lo aiutò a pubblicare il romanzo La coscienza di Zeno e che lo considerava uno dei più grandi scrittori italiani. Inoltre, va notato che, oltre alla sua opera letteraria, Svevo ha lavorato per tutta la vita come impiegato presso una ditta di vernici, non riuscendo mai a vivere della propria scrittura. Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1928, la sua opera venne rivalutata e riconosciuta come una delle più importanti del Novecento italiano. Descrive la vita di inetti che lottano per sopravvivere, visione pessimistica.
11) PIRANDELLO
Luigi Pirandello (1867-1936) fu uno scrittore e drammaturgo italiano, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. La sua opera si caratterizza per l'analisi della complessità della natura umana, la disgregazione dell'identità e l'instabilità della realtà. Pirandello firmò il Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925, in cui si dichiarava la fedeltà degli intellettuali al regime fascista e si invitava la cultura italiana a collaborare con esso, ma in seguito si allontanò dal regime e criticò aspramente la censura e la propaganda.
Il relativismo conoscitivo, espresso nel saggio "L'umorismo" del 1908, pone l'accento sulla soggettività della conoscenza e la relatività delle verità, sottolineando la difficoltà di trovare un senso stabile nell'esistenza umana.
Il tema delle maschere è centrale nella sua produzione, e il personaggio pirandelliano si presenta come un individuo costretto a indossare molteplici maschere impostegli dalla società. La solitudine e la follia, la rabbia e la frustrazione sono temi ricorrenti nelle sue opere, spesso ironiche e satiriche.
Tra le opere più famose, "Il fu Mattia Pascal" (1904) descrive la storia di un uomo che, dopo aver scoperto che la sua morte è stata annunciata per sbaglio sui giornali, decide di rifarsi una vita in un'altra città. "Uno, nessuno e centomila" (1926) racconta la vicenda di un uomo che cerca di trovare la propria identità e si sottrae alle aspettative degli altri.
12) GIUSEPPE UNGARETTI
Nato in Egitto nel 1888, Giuseppe Ungaretti si trasferì a Parigi e successivamente in Italia, dove si arruolò come volontario nella prima guerra mondiale. Durante la sua vita, si avvicinò al cattolicesimo e divenne un importante esponente della cultura italiana del Novecento
OPERE:
IL PORTO SEPOLTO E ALLEGRIA DI NAUFRAGI: in queste prime opere, Ungaretti cerca la purezza ed essenzialità della parola, esplorando temi come la guerra e l'infanzia vissuta in Egitto.
SENTIMENTO DEL TEMPO: in questa raccolta di poesie, Ungaretti si confronta con una crisi spirituale e riflette sul tempo, sulla morte e sulla religione.
IL DOLORE: questa raccolta di poesie è caratterizzata dalla presenza del dolore, sia personale (per la morte della figlioletta) che collettivo (con riferimento alla Seconda guerra mondiale), e dal senso di vuoto che esso produce.
PENSIERO:
Sperimentalismo e abolizione delle rime, sostituite da pause, spazi bianchi e silenzi, che esprimono l'angoscia e la pena dell'autore.
Recupero delle forme tradizionali, con l'uso di temi profondi e del cosiddetto "barocco ungarettiano".
Il dolore personale e collettivo porta Ungaretti ad un distacco dalla vita e alla ricerca di forme solenni e tradizionali per esprimere il suo dolore.
È importante sottolineare che, pur essendo stato vicino al cattolicesimo, le sue opere non sono state mai influenzate dall'ideologia religiosa, ma piuttosto dalla ricerca interiore dell'autore, che ha cercato di esprimere la sua esperienza umana in modo autentico e profondo.
13) EUGENIO MONTALE
Nato a Genova nel 1896, partecipò come volontario alla prima guerra mondiale. Dopo la guerra lavorò come critico letterario e giornalista, e nel 1925 fu nominato direttore del prestigioso Gabinetto Vieusseux di Firenze, ma fu costretto a dimettersi nel 1938 perché rifiutò di iscriversi al Partito Fascista. Nel 1956 Montale vinse il Premio Nobel per la letteratura e nel 1981 morì a Milano.
Le opere principali includono Ossi di seppia, che rappresenta il suo atteggiamento nei confronti della vita e del mondo, e Occasioni, una raccolta di poesie che riflettono sulla memoria, sul passare del tempo e sull'ineluttabilità della morte. La Bufera è una raccolta di poesie scritte durante la seconda guerra mondiale e la ricostruzione post-bellica. Satura, 1971, è una raccolta di poesie che esplorano l'amore, la memoria e il declino della civiltà.
E' noto per la sua capacità di evocare stati d'animo attraverso oggetti e luoghi, e nella sua poesia, spesso si avverte un senso di impotenza e fatale rassegnazione al dolore, con l'idea che le parole non possono mai esprimere appieno lo stato d'animo. Montale ha anche usato l'immagine della donna come simbolo di sensualità, vitalità e capacità di adattarsi alla vita reale, e il suo stile è caratterizzato dall'uso di un lessico semplice ma potente.
14) UMBERTO SABA
Nato a Trieste nel 1883 da madre ebrea e padre di origini veneziane, visse un'infanzia difficile caratterizzata dalla separazione precoce dalla balia che lo accudiva, e durante la Prima Guerra Mondiale si arruolò volontario. In seguito, sperimentò una nevrosi e si sottopose a sedute di psicoanalisi con il dottor Edoardo Weiss.
Il suo capolavoro è il Canzoniere, una raccolta di poesie in cui il poeta racconta la propria vita dall'infanzia all'anzianità, con particolare attenzione alla figura della madre e al trauma della separazione dalla balia. Tra le altre opere si segnalano Ultime cose, Il Piccolo Brembo, e il romanzo Ernesto.
La sua poesia è caratterizzata da una comunicazione chiara e diretta, senza per questo perdere la profondità della percezione della realtà. Saba è stato influenzato dalla psicoanalisi e dal pensiero freudiano, che gli permisero di affrontare il proprio vissuto e le proprie emozioni in maniera consapevole.
15) ERMETISMO
E' stato un movimento letterario che si è sviluppato in Italia tra il 1930 e il 1950. Gli autori ermetici si sono contraddistinti per una poesia caratterizzata dall'uso di un linguaggio criptico, complesso e ricco di simbolismi e infatti il termine "ermetico" deriva dal nome di Ermete Trismegisto, leggendario fondatore dell'alchimia e della magia, e richiama l'idea di un linguaggio segreto, capace di esprimere concetti complessi e misteriosi.
Gli ermetici erano scettici nei confronti della realtà esterna e della società contemporanea, e spesso la loro poesia si è concentrata su temi come l'angoscia esistenziale, l'alienazione, la solitudine e la ricerca di un significato più profondo della vita. Si sono inoltre avvicinati all'estetica del simbolismo, utilizzando immagini e simboli per rappresentare idee complesse e difficili da esprimere con le parole.
Tra gli autori ermetici più importanti ci sono Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Mario Luzi.
16) GRUPPO 63
Il Gruppo 63 si costituì a Palermo nel 1963 come movimento culturale che intendeva rinnovare la letteratura italiana, opponendosi all'esperienza neorealista del dopoguerra. I suoi esponenti si dedicarono a un estremo sperimentalismo linguistico e formale, influenzati dal Nouveau Roman francese e dal Nouvelle Vague del cinema.
Tra gli autori vi furono Alfredo Giuliani, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Alberto Arbasino, Umberto Eco, Giorgio Manganelli, e molti altri. Il movimento si caratterizzò per una scrittura fatta di frammenti, di illuminazioni, spesso aspra e polemica, finalizzata a rinnovare il linguaggio e la forma letteraria.
Ebbe una notevole influenza sulla cultura italiana degli anni '60, e la sua eredità si fece sentire anche negli anni successivi, tuttavia, in seguito Umberto Eco scrisse "Il nome della rosa" (1980), un romanzo di grande successo che rappresentò una sorta di ritorno alla narrativa tradizionale, con l'uso di un intreccio complesso e di un'analisi psicologica dei personaggi.
17) ALTRI MOVIMENTI LETTERARI DEL 1900
Infine tra gli altri movimenti letterari del Novecento si possono citare:
il modernismo, che si sviluppa soprattutto nei primi decenni del secolo e cerca di esplorare nuove forme espressive, sfidando le convenzioni tradizionali della narrazione e della poesia. Tra i principali autori modernisti si possono citare James Joyce, Virginia Woolf, Marcel Proust e T.S. Eliot.
il realismo magico, che emerge soprattutto in America Latina negli anni '60 e cerca di fondere la realtà con l'immaginazione, creando mondi fantastici e surreali. Tra i principali esponenti del realismo magico si possono citare Gabriel Garcia Marquez, Julio Cortazar e Isabel Allende.
il postmodernismo, che si sviluppa negli anni '70 e '80 e cerca di mettere in discussione i concetti di verità, realtà e identità, attraverso l'uso di tecniche narrative sperimentali e l'ibridazione di generi letterari. Tra i principali autori postmoderni si possono citare Italo Calvino, Jorge Luis Borges, Don DeLillo e Thomas Pynchon.
la letteratura di impegno civile e politico, che si sviluppa soprattutto negli anni '60 e '70, in risposta alle tensioni sociali e politiche dell'epoca. Questa letteratura cerca di denunciare le ingiustizie e le disuguaglianze della società, attraverso un linguaggio diretto e impegnato. Tra i principali esponenti di questa letteratura si possono citare Ken Kesey, Allen Ginsberg e Mario Vargas Llosa.
la letteratura postcoloniale, che si sviluppa soprattutto negli anni '80 e '90 e cerca di esplorare le conseguenze della colonizzazione e del postcolonialismo, attraverso un'ampia varietà di generi e stili. Tra i principali autori postcoloniali si possono citare Chinua Achebe, Salman Rushdie, Nadine Gordimer e J.M. Coetzee.
la letteratura femminista, che cerca di esplorare le esperienze delle donne e di denunciare la discriminazione e la violenza di genere, attraverso una vasta gamma di generi e stili. Tra le principali autrici femministe si possono citare Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, Toni Morrison e Margaret Atwood.