NORMATIVE
DISEGNO TECNICO
Un disegno vale più di mille parole - Confucio
DISEGNO TECNICO
Un disegno vale più di mille parole - Confucio
IL DISEGNO TECNICO PERMETTE, TRAMITE UN ASSIEME CONVENZIONALE DI LINEE, NUMERI, SIMBOLI E INDICAZIONI SCRITTE, DI FORNIRE DELLE INFORMAZIONI SU FUNZIONE, FORMA, DIMENSIONI, LAVORAZIONE E MATERIALE RELATIVI AD UN DETERMINATO OGGETTO CHE POTRA' QUINDI ESSERE COSTRUITO ANCHE SENZA NECESSITA' DI CONTATTO TRA CHI HA IDEATO E CHI DEVE FABBRICARE.
Il disegno tecnico è il “linguaggio” che consente di trasferire, secondo simbologie e metodi condivisi, le informazioni relative alla forma, alle dimensioni ed alla funzione delle parti che costituiscono il progetto a chi dovrà realizzarlo, in modo esaustivo e non ambiguo.
Operativamente sono documenti che ci dicono come fare bene le cose, secondo metodologie condivise, univoche e non ambigue. Aderire alla medesima norma di disegno significa condividere le stesse convenzioni e le medesime metodologie di rappresentazione, anche con soggetti terzi.
Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE: norma è la specifica tecnica - approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa - per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie:
• norma internazionale (ISO): (International Organization for Standardization) ente preposto allo studio ed alla emanazione di norme tecniche internazionali per l’armonizzazione delle prescrizioni fra gli stati aderenti all’organizzazione.
• norma europea (CEN): (Comitato Europeo di Normazione) armonizza e produce norme tecniche (EN) in Europa in collaborazione con gli enti normativi nazionali e sovranazionali. Gli organismi di normazione membri del CEN sono obbligati a recepire le norme europee e a ritirare le proprie, se contrastanti.
• norma nazionale (UNI, DIN, ecc.): (Ente Nazionale Italiano per l’Unificazione) Elabora ed emana norme in Italia, sulla base delle raccomandazioni ISO/CEN. Rappresenta l’Italia in sede CEN e ISO. Concede il marchio UNI a prodotti conformi alle sue prescrizioni.
Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione, ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte e della migliore pratica tecnica e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in tutto il mondo. Sono la “grammatica” del metodo di rappresentazione.
Le norme tecniche non sono «leggi» ma…
• quando queste vengono richiamate nei provvedimenti legislativi può intervenire un livello di cogenza
• Se i prodotti rispettano le norme tecniche europee “armonizzate” (cioè norme elaborate dal CEN su richiesta della Commissione Europea e citate dalla Gazzetta Ufficiale) i prodotti beneficiano automaticamente della presunzione di conformità e possono dunque liberamente circolare nel mercato europeo.
L’unificazione (o normalizzazione, o standardizzazione) degli elementi semplifica la disponibilità degli attrezzi riducendone il numero!
Build-to-print è un tipo di fornitura secondo cui il produttore produce un prodotto seguendo esattamente le specifiche del cliente (disegno esecutivo, materiali, tolleranze, qualità delle lavorazioni, ecc.). Secondo questo tipo di fornitura, il disegno tecnico è parte del contratto di produzione.
Uno sguardo alle norme UNI sul disegno tecnico
UNI EN ISO 128
UNI EN ISO 129
• univocità e chiarezza: ogni rappresentazione deve avere una e una sola interpretazione
• completezza: Il contenuto deve essere completo rispetto allo scopo del disegno (es. fabbricazione, montaggio,...). Solo i requisiti indicati sul disegno o sulla documentazione ad esso associato sono realizzati o verificati
• esecuzione in scala: i diversi particolari di una rappresentazione saranno proporzionati fra loro. Tuttavia, i valori delle dimensioni di un oggetto NON devono essere determinati rilevandoli direttamente dal disegno
• conformità alle norme: deve essere indicata la norma adottata nell’esecuzione ed eventuali documenti ulteriori necessari per l’interpretazione del disegno
Lo spessore (o grossezza) di linea varia da 0,13 a 2 mm in una gamma i cui elementi sono in rapporto 1/radice2. Nei disegni tecnici si usano due spessori definiti fine, grosso ed extra-grosso in rapporto 1:2:4 fra loro. Nello stesso disegno, scelti i valori di grossezza delle linee, questi non devono essere variati.
Se due o più linee di tipo diverso si sovrappongono, deve essere osservato il seguente ordine di prevalenza:
A – continua grossa
D – a tratto grossa
F – mista fine o grossa
E – mista fine
H – mista fine a due tratti brevi
B – continua fine
Scale di riduzione
L’indicazione è scala 1:K, dove K indica il fattore di scala, cioè di quanto si devono moltiplicare le dimensioni del disegno per ottenere la dimensione reale del manufatto oggetto di rappresentazione. Ad es. nella scala 1:10, 100mm sul disegno corrispondono a 1m (1000mm) del modello reale.
Scale di ingrandimento
L’indicazione è scala k:1, dove k è il fattore per cui bisogna dividere la dimensione del disegno per ottenere la dimensione del modello reale. Ad es. scala 5:1, significa che un segmento rappresentato sul disegno con una linea lunga 10mm corrisponderà ad un segmento reale di 10/5=2mm. Un disegno tecnico in scala 1:1, non porta in genere indicazioni particolari, mentre negli altri casi la scala dovrà sempre essere chiaramente indicata sul disegno, in genere in basso a destra.
ATTENZIONE: L’indicazione delle misure (quotatura) dovrà sempre essere effettuata scrivendone il valore reale, indipendentemente dal fattore di scala.