QUOTATURA e LAVORAZIONI SUPERFICIALI
DISEGNO TECNICO
Un disegno vale più di mille parole - Confucio
DISEGNO TECNICO
Un disegno vale più di mille parole - Confucio
La quotatura è l'insieme delle linee di misura, dei relativi riferimenti, dei simboli e dei valori numerici che definiscono quantitativamente le caratteristiche dimensionali e geometriche di una parte o di un assieme. E' effettuata secondo opportune norme e criteri, fornisce ulteriori prescrizioni non solo dimensionali, ma anche geometriche e tecnologiche, come ad esempio il grado di precisione delle lavorazioni, la finitura delle superfici, il tipo di unione fra le parti di un assieme e altri requisiti di ciò che si desidera fabbricare. Non è univoca.
Le quote sono l'insieme delle linee di misura, dei relativi riferimenti e dei valori numerici che definiscono quantitativamente le dimensioni di una parte o di un assieme. Sono obbligatorie.
Dal momento che la scala di rappresentazione è nota, perché non rilevare le quote direttamente sul foglio di disegno o sul modello CAD?
1) Sarebbe un’operazione inutilmente laboriosa, lenta e difficoltosa
2) Le quote, apposte secondo determinati criteri, forniscono ulteriori informazioni, non solo dimensionali
3) Vanno indicate solo una volta nel foglio, mai la stessa misura su più viste.
Linea di riferimento: Segmenti rettilinei che puntano gli elementi di cui si vuole indicare la quota. Sono tracciate con linee continue fini.
Linee di misura: Segmenti rettilinei o archi di circonferenza (per quote angolari), delimitati da opportuni terminatori (frecce o altri simboli approvati) che rappresentano la dimensione che si vuole prescrivere. Sono tracciate anch’essi con linee continue fini.
Designazione della quota: Simbolo che precede il valore numerico della quota e che caratterizza la caratteristica quotata (es. superficie cilindrica o spianata, filettatura...)
Le quote “mancanti” possono essere derivate da quelle esplicite. Dunque una quotatura vale l’altra? Assolutamente NO. Nell’assegnare le quote dobbiamo tenere conto di:
A. Variabilità nei processi di fabbricazione
B. Funzionalità della parte nell’assieme
C. Tecnologie di fabbricazione
Il disegno tecnico è una rappresentazione della forma ideale (nominale) del pezzo.
In realtà, il pezzo effettivamente fabbricato sarà sempre affetto da un certo scostamento dimensionale e geometrico (più o meno grande) rispetto a quello assegnato. Si avrà una gaussiana più o meno ampia. A migliore precisione di lavorazione corrisponderà una minore variabilità delle parti prodotte, ma maggiori costi.
In serie:se si vuole precisare le dimensioni delle singole parti a scapito dell’ingombro complessivo. Se, per qualche motivo, la lavorazione della parte comporti sempre un errore in eccesso di 0.1mm rispetto alle dimensioni indicate dalle quote. L'ingombro massimo non importa. Lo scavo centrale è largo 40.1 mm, ma ogni riferimento è affetto da un errore cumulato con quello relativo alla quota precedente In particolare l’ingombro complessivo cresce di 0.3mm!
In parallelo: è più importante l'ingombro complessivo. Le quote indicate sono affette da un errore (±0.1mm) indipendente quello delle altre. Lo scavo (S) è affetto da un errore di 0.2mm, nonostante la tolleranza generale fosse di ±0.1mm.
--> Una quota “derivata” è soggetta ad un errore che dipende da quelli delle singole quote esplicite da cui essa deriva. A parità di precisione di lavorazione, presenteranno un intervallo di variazione maggiore rispetto a quelle esplicitamente definite. Quotare bene significa anche assegnare al pezzo la minore precisione (ovvero minor costo) possibile, compatibile con la sua funzionalità.
L’insieme delle quote nelle varie viste deve essere strettamente necessario e sufficiente alla caratterizzazione completa e senza ambiguità dell’oggetto rappresentato:
Non vi devono essere quote ripetute per lo stesso elemento geometrico, anche in viste differenti
Le quote devono essere disposte in modo che, anche ruotando il foglio da disegno di 90° in senso orario, possano essere lette sempre al di sopra della linea di misura
Il disegno deve essere completo rispetto al suo scopo (es. fabbricazione, montaggio,...): solo i requisiti indicati sul disegno o sulla documentazione ad esso associato sono realizzati e verificati :
Le quote si indicano sempre dimensioni nominali, cioè ideali, anche se la dimensione effettivamente realizzata si troverà sempre discostata
Per essere completo dovrà specificare, direttamente o indirettamente, per ogni dimensione nominale non ausiliaria, gli scostamenti minimi e massimi ammissibili (tolleranza)
Il valore delle dimensioni nominali non dipende dalla scala di esecuzione
Le quote relative ad un elemento geometrico (es. foro, cava, ecc.) devono essere poste sulla vista che meglio lo caratterizza in termini di posizione e grandezza
Bisogna evitare, per quanto possibile, che le linee di riferimento si intersechino
Negli oggetti assial-simmetrici in una semi-vista semi-sezione, è opportuno disporre da una parte le linee che si riferiscono alle dimensioni interne e dall’altra quelle relative alle dimensioni esterne
In molti casi il valore della quota è preceduto da un simbolo che designa la geometria dell’elemento quotato
Tutte le quote relative al diametro di circonferenze devono essere precedute dal simbolo Ø. Tale simbolo indica che il valore numerico prescritto è riferito agli infiniti diametri passanti per il centro della circonferenza e non solo alla distanza individuata fra le linee di riferimento.
Le quote riferite a raggi sono precedute dalla lettera R
Dei raccordi si quota sempre il raggio. Di un foro si quota sempre il diametro.
Hanno direzione perpendicolare alla dimensione da misurare. Solo in casi particolari si ricorre a linee di riferimento oblique parallele. Assi di simmetria, tracce di piani e linee di contorno del pezzo, possono essere usate come linee di riferimento, non come linee di misura
In presenza di raccordi o smussi le linee di riferimento sono tracciate con l’origine nelle intersezioni fittizie dei pezzi raccordati o smussati ottenute prolungando le due linee di contorno concorrenti, mediante linee continue fini che proseguono poco oltre l’incrocio virtuale.
Le quote non dovrebbero mai essere riferite ad elementi non in vista (spigoli e parti nascoste del pezzo). Eventualmente è preferibile sezionare il pezzo in modo che tali parti risultino in vista nella sezione
Quando non esiste pericolo di ambiguità, la dimensione di elementi identici nella medesima vista può essere quotata una sola volta anteponendo alla quota del singolo elemento il numero di ripetizioni seguito dal simbolo “x”. La posizione di tutti degli elementi ripetuti deve essere comunque univocamente determinata.
La quota di posizione degli elementi ripetitivi deve essere sempre univocamente determinata. Per elementi equispaziati lungo una circonferenza è possibile omettere le quote angolari solo quando la loro posizione relativa è evidente di per sé (es. fori praticati in corrispondenza di assi di simmetria)
Le linee di quota possono essere rappresentate per metà nei seguenti casi:
Quote riferite a diametri
Quote di caratteristiche simmetriche rispetto all’asse
Quote di cui uno dei riferimenti non è presente sul disegno o è implicito
In tali casi, l’estremità monca della linea di quota deve oltrepassare l’asse in maniera visibile. Per esigenze di chiarezza è possibile anche alternare le linee di quota
Quote di grandezza: Indicano la dimensione voluta per una caratteristica (feature) del manufatto (es. diametro di un foro, raggio di raccordo, lunghezza di uno smusso, cava, angolo di spoglia, ecc.). E' bene conoscere la tecnologia con la quale esso verrà realizzato (es. di un foro si quota sempre il diametro e non il raggio perché gli utensili di forma per realizzare un foro sono normalizzati in funzione del diametro nominale).
Quote di posizione: Indicano la posizione di una caratteristica del manufatto rispetto ad un riferimento di riscontro (superficie, asse, ecc.), il quale dovrebbe essere precisamente individuabile al momento della realizzazione della caratteristica quotata. Pertanto, le quote di posizione sono in relazione con il ciclo di lavorazione della parte.
Quote di ingombro: Particolari quote di grandezza che indicano le dimensioni “fuori tutto” dell’oggetto rappresentato (particolare o assieme)
Quote ausiliarie: quote indicate fra parentesi tonde, solo se necessario a scopo informativo, ma tecnicamente sovrabbondanti perché deducibili dalle altre quote esplicite. Spesso le quote di ingombro nei disegni di assiemi sono indicate come quote ausiliarie, per evitare di conferire un carattere prescrittivo alle stesse
In parallelo le quote condividono uno stesso riferimento. La posizione effettivamente realizzata della caratteristica quotata rispetto ad un riferimento di riscontro è indipendente dalla quella delle altre caratteristiche
In serie le quote sono disposte in catena, pertanto l’una definisce il riferimento per la successiva. In questo caso, se non diversamente indicato tramite l’apposizione di quote teoricamente esatte, la posizione effettiva delle caratteristiche rispetto ad un riferimento di riscontro comune dipende da quella delle singole quote della catena.
Smussi: Angolo e la lunghezza in direzione assiale, poiché durante l’operazione di tornitura il movimento dell’utensile avviene in senso assiale. Come nel caso della quotatura dei raccordi, è possibile riportare l’indicazione scritta “smussi non quotati”. Non si quotano mai gli smussi in serie con altre quote (poiché vengono ottenuti indipendentemente, alla fine della lavorazione). La prima immagine va bene, la seconda no.
Quotatura di quadri: si usa un simbolo a forma di quadrato posto prima della dimensione. Quando tali elementi sono posti perpendicolarmente all’asse longitudinale, non si deve usare il suddetto simbolo (quindi in sezione no).
Conicità: Rapporto tra la differenza tra i diametri D e d di due sezioni di un cono e la distanza L tra di esse misurata in senso assiale. Normativa UNI EN ISO 1119.
Superfici rastremate: rapporto tra la differenza delle dimensioni S e s di due sezioni di una piramide o tronco di piramide a base quadrata o poligonale e la distanza L tra di esse misurata in senso assiale.
Superfici inclinate: rapporto tra la differenza delle dimensioni H e h (misurate perpendicolarmente ad una data direzione) in due punti di una superficie o di una linea, e la distanza L tra le posizioni in corrispondenza delle quali sono stati misurati i valori di H e h.
Nella pratica industriale non è sufficiente che la quotatura di una parte sia completa da un punto di vista dimensionale/geometrico. Deve innanzitutto assicurare la funzionalità dell’assieme finito nonostante la variabilità dei processi di fabbricazione. Si definiscono quote funzionali le quote essenziali alla funzionalità dell’oggetto. In pratica si tratta delle quote relative ad accoppiamenti fra le parti del prodotto. Ove necessario, il progettista specifica esplicitamente degli opportuni intervalli di tolleranza per l’inevitabile variabilità dimensionale.
La norma usa distinguere le quote in:
• Quote funzionali: essenziali alla funzionalità dell’oggetto (es. quote relative ad accoppiamenti). Non devono mai essere dedotte da altre quote. Quote esplicite per le quali il progettista può prescrivere dei limiti di variazione tollerati (cd. “tolleranza”). L’osservanza di tali prescrizioni garantisce la funzionalità della parte nell’assieme. Generalmente si tratta di quote relative ad accoppiamenti. Consiste nel pensare il pezzo come parte di un assieme e dunque quotare ed eventualmente assegnare opportune tolleranze tutte quelle dimensioni essenziali per la funzionalità dell’assieme
• Quote non funzionali (toll. generale): non indispensabili a garantire la funzione dell’assieme, ma necessarie a definire completamente la forma della parte. Vanno assegnate nel modo più significativo rispetto al loro scopo (es. in un disegno esecutivo, le quote non funzionali saranno scelte coerentemente con il ciclo tecnologico di realizzazione del singolo pezzo).
• Quote ausiliarie (senza prescrizione di toll.): derivabili dalle altre quote, facilitano la lettura, vengono indicate tra parentesi
Per determinare i riferimenti funzionalmente significativi ed attribuire le relative quote funzionali al disegno seguiamo la seguente procedura:
Verbalizziamo un determinato requisito funzionale (RF)
Individuiamo sul disegno d’assieme uno o più parametri (G) da condizionare rispetto al requisito funzionale (es. G è la dimensione di un gioco)
Traduciamo il requisito funzionale in una relazione dimensionale R (G) (es. G > 0)
Identifichiamo l'insieme minimo di dimensioni (cd. dimensioni funzionali) dei pezzi che compongono l’assieme che permettono l’espressione della relazione R (G) individuata al punto precedente
Quotare l'interasse se io pezzi si devono accoppiare, è l'unica loro caratteristica comune.
Per poter dimensionare correttamente un oggetto è bene che il progettista abbia contezza, almeno in linea generale, delle tecnologie di lavorazione col le quali il manufatto verrà realizzato In mancanza, potrebbe capitare di assegnare dimensioni e geometrie in pratica non realizzabili o la cui realizzazione è inutilmente costosa
La forma e le dimensioni devono essere coerenti con la tecnologie di fabbricazione
Geometria e quotatura dipendono quindi dal particolare ciclo di lavorazione ipotizzato per produrre un componente (fusione, tornitura, fresatura, foratura, stampaggio,...)
Il processo di lavorazione di un assieme e dei vari particolari è definito da un tecnico (tecnologo di produzione) sulla base dei disegni di progetto e delle tecnologie di produzione effettivamente disponibili. Il “ciclo di lavorazione” è descritto in un documento nel quale viene indicata la successione delle operazioni da svolgere, sono indicati reparti, macchine, utensili, strumenti di misura e di controllo, parametri di taglio, tempi di lavoro e altro.
Nell’operare la quotatura delle dimensioni non funzionali è opportuno che il progettista tenga conto delle tecnologie con le quali verrà effettivamente realizzato il pezzo. In caso contrario, la produzione sarebbe costretta a ricavare le quote di suo interesse indirettamente o, peggio, modificarle, mettendo a rischio il criterio di quotatura e la funzionalità dell’oggetto.
La conoscenza delle tecnologie di fabbricazione consente di pensare il manufatto come un insieme di caratteristiche realizzative, dette feature, frutto delle diverse lavorazioni. Esempi di feature comuni sono fori, smussi, fori asolati, sedi per linguette e chiavette, cave, denti, gole, ecc.
Quote di grandezza: Indicano la dimensione voluta per una caratteristica (feature) del manufatto (es. diametro di un foro, raggio di raccordo, lunghezza di uno smusso, cava, angolo di spoglia, ecc.). Per quotare correttamente la grandezza di una feature è bene conoscere la tecnologia con la quale esso verrà realizzato (es. di un foro si quota sempre il diametro e non il raggio perché gli utensili di forma per realizzare un foro sono normalizzati in funzione del diametro nominale).
Quote di posizione: Indicano la posizione di una caratteristica del manufatto rispetto ad un riferimento di riscontro (superficie, asse, ecc.), il quale dovrebbe essere precisamente individuabile al momento della realizzazione della caratteristica quotata. Pertanto, le quote di posizione sono in relazione con il ciclo di lavorazione della parte.
Esiste una stretta correlazione fra materiale da utilizzare ed il metodo di fabbricazione. Per esempio: una biella, essendo un pezzo molto sollecitato, deve essere di acciaio ed è realizzata per stampaggio; il carter della scatola ingranaggi invece è fatto in ghisa per poter essere ottenuto per fusione. Talvolta quindi si dà priorità alle caratteristiche meccaniche e al materiale, talvolta al metodo di lavorazione.
Esiste una relazione tra il disegno di progetto e la lavorazione alle macchine utensili: la precisione di lavorazione richiesta. Sul disegno, oltre le quote, devono essere indicate tolleranze e grado di finitura delle superfici che realizzano gli accoppiamenti. Tolleranze sulle quote e finitura superficiale, oltre a dipendere direttamente dal tipo di macchina utensile utilizzata, sono legate fra di loro: non è possibile ottenere una tolleranza ristretta sulle quote di un pezzo senza prevedere anche un’adeguata lavorazione superficiale
RISSUNTO
Quotare bene significa assegnare dimensioni all’oggetto rappresentato e prescrivere opportune tolleranze, tenendo conto di:
• Funzionalità della parte nell’assieme
• Tecnologia di fabbricazione
• Modalità di verifica delle dimensioni prescritte
• Costo del manufatto
Il progettista userà:
Quote funzionali (di posizione o grandezza): per tutti gli accoppiamenti di precisione con altre parti per i quali è necessario garantire un preciso requisito funzionale (incastro, leggero gioco, ecc.)
Quote non funzionali (di posizione o grandezza): da disporre in maniera opportuna tenendo conto delle tecnologie di lavorazione e in modo da minimizzareil costo del manufatto.
Quote ausiliarie: Fra parentesi, ove necessario per maggiore chiarezza. In ogni caso le quote esplicite (funzionali e non) dovranno essere necessarie e sufficienti a definire univocamente le dimensioni del pezzo. Le dimensioni esplicite rappresentano l’autorità ingegneristica ai fini della verifica dimensionale.
Da quanto detto è chiaro che la collocazione delle quote sul disegno esecutivo di un particolare dipenderà dall’intento del progettista (design intent) e sarà effettuata secondo la seguente procedura:
Si individuano i riferimenti ideali iniziali che sono in relazione con caratteristiche certe del pezzo (assi, superfici sfacciate, gole, ecc.). Rispetto a tali riferimenti si definiranno le quote di posizione.
Si cominciano ad indicare le quote funzionali, ovvero le quote di grandezza e posizione relative ad accoppiamenti sulle quali il progettista vuole aver il più stretto controllo dimensionale e geometrico, specificando, se necessario, opportune tolleranze dimensionali.
Esauriti gli accoppiamenti, il progettista procederà ad assegnare tutte le quote non funzionali ovvero dimensioni non relative ad accoppiamenti, ma necessarie a definire completamente la forma di ogni parte coerentemente con il ciclo tecnologico ipotizzato dal progettista (es. fori asolati, quote relative all’ingombro spaziale del pezzo, ecc.)
Infine, ove ritenuto utile per chiarezza comunicativa (es. ingombri di assieme, ampiezza di escursione leveraggi e cinematismi, ecc.), è possibile indicare quote ausiliarie fra parentesi tonde.
Esistono moltissime tecnologie di fabbricazione per pezzi singoli, ma possono essere ricondotte a 4 tipologie principali:
Fusione in stampi
Asportazione di truciolo
Deformazione plastica
Produzione additiva (es. saldatura, sinterizzazione, stampa 3D, ecc.)
Colata in terra: È il metodo di fusione più diffuso ed economico ed è l'unico utilizzato per pezzi di metallo di grandi dimensioni. Principali aspetti da tenere in considerazione:
Estraibilità del modello dallo stampo (angoli di spoglia)
Scorrimento metallo fuso e raffreddamento (raccordi)
Fenomeni di ritiro (eccessi)
Successive lavorazioni (sovrametallo)
Opportuni angoli di spoglia (o sformo) sono necessari affinché il modello possa essere estratto senza rovinare lo stampo in terra che servirà alla colata. Angoli di spoglia insufficienti peggiorano la qualità dello stampo e aumentano il costo del manufatto a causa delle successive molature necessarie.
Sformo positivo o negativo? Di solito la quotatura viene indicata sugli spigoli più lontani dalla linea di separazione, in modo da garantire il rispetto della dimensione minima di progetto (aggiunta di materiale, sformo positivo).
Dove si debba garantire una condizione di gioco (es. fori per bulloni), la dimensione da quotare è quella più vicina alla linea di separazione (sottrazione di materiale, sformo negativo).
Ritiri: il materiale versato nella cavità della forma, una volta raffreddato, presenterà un volume minore di quello dello stampo. Per compensare questa contrazione volumetrica si aumentano le dimensioni lineari del modello di una quantità pari al ritiro previsto. Inoltre, ove possibile, bisogna evitare zone inutilmente massicce, nelle quali possono prodursi cavità da ritiro o tensioni residue e cercare di mantenere lo spessore quanto più uniforme possibile
Sovrametallo: Generalmente un pezzo realizzato per fusione presenta un grado di finitura superficiale piuttosto scarso, nonché errori dimensionali e di forma. Risulta quindi necessario indicare sulle superfici da sottoporre a successive lavorazioni per asportazione di truciolo un opportuno sovrametallo.
Fusione in terra: Il modello per un getto dovrà essere privo di spigoli vivi, poiché questi provocherebbero erosioni dello stampo localizzate dovute alle difficoltà di scorrimento della colata, nonché differenti velocità di raffreddamento e tensioni residue.
Fusione in conchiglia (Pressocolata): Il metallo fuso viene iniettato a pressione all’interno di stampi riutilizzabili detti conchiglie, che sono raffreddati. Processo altamente automatizzabile. Nella progettazione si deve tenere conto di:
Raccordi
Angoli di spoglia ( per estrarre dallo stampo )
Ritiri conseguenti al raffreddamento
Formatura per deposizione in stampo: Considerazioni analoghe valgono nel caso di manufatti in materiali compositi ottenuti per deposizione in stampo.
Deformazione plastica: La progettazione ed il dimensionamento dei pezzi ottenuti da stampi (forgiatura, stampaggio, ecc.) segue regole simili a quelle viste per i getti di fonderia, con la differenza che le dimensioni si riferiranno allo stampo e non al modello. I principali aspetti che il progettista deve considerare sono:
• Estraibilità del semilavorato dallo stampo (angoli di spoglia)
• Utilizzo di spessori minimi
• Posizione del piano di separazione fra gli stampi
• Riduzioni di stress localizzati (raccordi)
• Fenomeni di ritorno elastico e contrazione termica (eccessi)
• Successive lavorazioni (sovrametallo)
Deformazione plastica: forgiatura
Lavorazione, solitamente a caldo, di semilavorati metallici mediante pressione in uno stampo
Deformazione plastica: stampaggio
Deformazione plastica: Estrusione: Produzione pezzi a sezione costante (es. tubi, barre,..) materiali metallici ad elevata plasticità (alluminio, rame, acciaio,..).
Spessori relativamente sottili e uniformi
La quotatura corrisponde a quella della matrice
Raccordi
Deformazione plastica: Laminazione
Processo a più passaggi, durante il quale dei rulli, variamente disposti lungo un treno di laminazione, deformano progressivamente il materiale fino a raggiungere la forma desiderata.
I profilati utilizzati nel settore delle costruzioni sono generalmente ottenuti per laminazione a caldo
La laminazione a freddo si usa per: Realizzare spessori sottili, Tolleranze dimensionali più ristrette, Accurata finitura superficiale e Ottima stampabilità
Deformazione plastica: fucinatura: Lavorazione a caldo di semilavorati metallici mediante pressione al maglio
Lavorazioni per asportazione di truciolo
Regola generale: Quotiamo ciò che si asporta secondo l’ordine delle lavorazioni
a) Si parte da un tondo del diametro maggiore e si asportano le parti di lunghezza a e b
b) La riduzione di diametro viene effettuata per una lunghezza b a partire da una distanza a dall’estremità
Esempio: Smusso in testa d’albero. Va quotato in direzione assiale, per tale operazione si utilizza un tornio e generalmente l’operatore ha il controllo di:
Movimento in direzione assiale del carrello
Angolo di incidenza dell’utensile
Nel caso di smussi e svasature a 45° è ammissibile una rappresentazione semplificata. Essendo realizzati al termine delle lavorazioni, nessuna altra quota di posizione può essere posta in serie a quella relativa agli smussi di estremità.
Foratura: controllare i seguenti parametri:
Diametro punta (diametro foro)
Avanzamento verticale trapano (profondità foro)
Avanzamento orizzontale pezzo (interasse fori)
Tipo e qualità del foro
Barenatura
• Utensile monotagliente (bareno)
• Necessita di più sovrametallo rispetto all’alesatura
• Lo stesso utensile può essere usato per finire fori di diametro diverso.
• Il centraggio del preforo non è critico, poiché la barenatura corregge eventuali disallineamenti
Alesatura
• Utensile di forma (alesatoio)
• Poco sovrametallo
• La testa segue eventuali disallineamenti del foro
• Ottima finitura
• Utensile più durevole
Lamatura
Allargatura di parte di un foro preesistente. Un foro lamato viene quotato come mostrato in figura perché l’utensile è normalizzato rispetto a diametro del foro e di quello di allargatura.
Svasatura
Operazione di svasare, ovvero di aprire in forma di cono un foro. Spesso utilizzata per realizzare le sedi per sottotesta di viti a testa svasata. Va quotato angolo di apertura e diametro esterno perché l’utensile di forma utilizzato per realizzare le svasature è normalizzato rispetto a questi parametri.
Quotatura di fori
La grandezza di un foro è sempre indicata con il diametro nominale designato dal simbolo Ø, mai con il raggio, poiché tale caratteristica è realizzata a partire da un utensile di forma cilindrica normalizzato in funzione del diametro nominale (punta da trapano). La posizione del foro è individuata dal suo asse rispetto a dei riferimenti esistenti al momento della sua realizzazione (es. superficie di estremità, assi di altri fori, ecc.).
I fori realizzati lungo una circonferenza possono essere localizzati con quotatura polare: la circonferenza che contiene i centri dei fori sarà indicata con linea sottile tratto lungo-punto, la quota angolare dei fori rispetto ad un riferimento completerà le quote di posizione. Qualora i fori si trovino in corrispondenza di assi di simmetria le quote angolari possono essere omesse
Fori variamente disposti sono generalmente quotati in coordinate attraverso un’opportuna tabella fori, specialmente se realizzati con macchine a controllo numerico.
Spesso i fori passanti presentano una forma oblunga con diversi scopi: ad es. conferire il necessario margine di regolazione per il fissaggio di un pezzo nella sua sede tramite viti La quotatura del foro asolato segue il ciclo tecnologico con il quale viene realizzato (fresa verticale). Verranno quindi indicati: dimensione della fresa, posizione del primo foro e l’avanzamento del pezzo
Fresatura
Asse di rotazione fresa orizzontale
Parametri dimensionali: a: larghezza della fresa b: spostamento longitudinale del pezzo c: corsa della fresa
Asse di rotazione fresa verticale
Parametri dimensionali: A: Diametro della fresa B: spostamento longitudinale del pezzo C: corsa della fresa
Fresatura verticale e quotatura
Eccezione: cava per linguetta/chiavetta su albero di trasmissione. Questa volta la quotatura è governata dalla lunghezza della linguetta/chiavetta. Di conseguenza la cava sull’albero può essere quotata per l’intera lunghezza