Ingredienti
Panetto
350g di farina
200 mL di latte
4g di lievito di birra fresco
Pane
200g di farina
100 mL di latte
12g di sale (2%)
30g di burro
2 cucchiai di olio d'oliva
70g di zucchero
Preparazione
Realizzare un panetto con gli ingredienti elencati e lasciarlo lievitare per 20 ore.
Successivamente, rimpastare il panetto e aggiungere gli ingredienti rimanenti e lasciar lievitare per ulteriori 2 ore. Dopo la seconda lievitazione, formare i panetti desiderati e disporli su una teglia precedentemente unta d'olio. Lasciare lievitare i panetti sulla teglia per ulteriori 2 ore, ottenendo così un totale di 24 ore di lievitazione per l'impasto. Preriscaldare il forno a 180°C e cuocere i panetti nel forno preriscaldato per 20/25 minuti, iniziando la cottura con il forno freddo.
Ingredienti
Panetto
400g di farina tipo 00 forte
50g di farina manitoba
210 mL di acqua
8g di lievito fresco
Pane
100g di farina tipo 00 forte*
150 mL di acqua
12g di sale (2%)
3 cucchiai di olio d'oliva extra vergine
10g di zucchero
8g di miele
Preparare il panetto con un impasto risulterà molto duro, poi bagnare leggermente la superficie del panetto e lasciarlo lievitare per almeno 14 ore, coperto da un panno umido.
Quindi impastare il panetto con tutti gli altri ingredienti (*e se necessario aggiungere ulteriore farina) e l'impasto risultante sarà molto molle. Dopo due ore di riposo, dividere l'impasto in circa 10 panetti e ricoprirli con semola di grano duro. Attendere 1 ora prima di infornare.
Infornateli in forno statico 220-230°C e prima di metterli in forno spruzzate dell'acqua con un nebulizzatore per creare un ambiente caldo e umido uniforme, che ritarderà la formazione della crosta e permetterà di sviluppare la mollica. Trascorsi 8 minuti, abbassate la temperatura a 180°C e cuocete ancora per altri 8 minuti. Proseguite la cottura per gli ultimi 3-4 minuti, tenendo il forno socchiuso per far fuoriuscire il vapore in eccesso, così da favorire la formazione di una crosta croccante.
Nota: La lievitazione influisce sulla consistenza e sull'altezza del pane; puoi regolare il tempo di lievitazione per ottenere una consistenza desiderata.
Panetto - una notte di lievitazione
350g di farina manitoba
200 mL di acqua
5g di lievito di birra
Pane - 2 ore di lievitazione
150g di farina 00 con fiocchi di patate
75 mL di acqua
12g di sale (2%)
20g di zucchero
50 mL di olio
Ricoprire con semi di papavero e sesamo
Dopo la lievitazione dividere l'impasto in 3 parti e allungarle per poi formare una treccia. Lasciare lievitare 1 ora e cuocere a 180°C per 20 minuti.
400g di zucca cotta a vapore
600g di farina manitoba
100mL di latte tiepido
10g di zucchero
8g di sale
20g di lievito fresco o 1 bustina
Far lievitare l'impasto un paio d'ore e poi formare i panetti e con un filo avvolgerli in modo da formare degli spicchi per far diventare il pane simile ad una zucca. Si lasciano lievitare ancora per un due ore e poi cuocerli.
300g di farina tipo 2
200g farina manitoba
6g di sale
300mL di acqua
5g di lievito di birra
15g di zucchero
25mL olio evo
100g olive nere snocciolate
Mescolare tutti gli ingredienti eccetto le olive e far lievitare 6 ore. A questo punto, unire le olive, precedentemente tenute a bagno nell’acqua fredda e risciacquare per togliere il sale.
Formare 10 panetti e metterli a lievitare per 5 ore e, prima di infornarle a 180°C, spennellarle con dell’uovo sbattuto. Cuocere per 20 minuti circa.
210g di farina manitoba
210g di farina con fiocchi di patate
10g di sale (2% della farina)
30g di zucchero
210 mL di latte
30g di burro fuso
1 bustina di lievito
1 uovo
Sesamo (da aggiungere prima della cottura)
Mescolare per primi il latte, il burro e l'uovo e poi aggiungere il resto. Dopo che l'impasto è lievitato per almeno due ore realizzare 5/6 panetti e lasciare lievitare ancora per due/tre ore.
Cuocere, senza preriscaldare il forno per 15 minuti, nel mentre cuocere gli hamburger di manzo, inseguito il bacon e preparare pomodori, la lattuga e il formaggio.
PANINO CLASSICO
Hamburger di manzo
Formaggio
Pomodori
Lattuga
Bacon
PANINO AL POMODORO (aggiungere all'impasto 60g di concentrato di pomodoro)
Hamburger di manzo (o filetto di pesce)
Pomodorini cotti al forno
Valeriana
Grana
PANINO AGLI SPINACI (aggiungere all'impasto 80g di spinaci tritati e un po' di farina se necessario e un cucchiaino di zucchero)
Pollo grigliato
Lattuga
Rucola
Maionese al rum
PANE NERO (aggiungere nero di seppia o carbone vegetale)
Hamburger di manzo
Bacon
Lattuga
Uovo alla piastra
Panetto
300g di farina manitoba
150g di semola rimacinata di grano duro
210 mL di acqua
4g di lievito fresco
Pane
100g di farina tipo 00 forte
150 mL di acqua
12g di sale (2%)
3 cucchiai di olio d'oliva extra vergine
10g di zucchero
8g di miele di castagno
Preparare il panetto (l'impasto risulterà molto duro), poi bagnare un po' la superficie e lasciare lievitare almeno 14 ore coprendo con un panno umido.
Quindi impastare il panetto con tutti gli altri ingredienti e l'impasto ottenuto sarà molto molle. Lavorarlo con semola di grano duro e metterlo nella teglia (con la carta forno). Lievitare 6 ore circa e poi mettere in forno.
Infornare in forno ventilato 220-230°C e prima di metterli in forno spruzzate dell'acqua con un nebulizzatore per creare un ambiente caldo e umido, che ritarderà la formazione della crosta e permetterà di sviluppare la mollica. Trascorsi 12 minuti, abbassate la temperatura a 180°C e cuocete ancora per altri 12 minuti. Proseguite la cottura per gli ultimi 5 minuti, tenendo il forno socchiuso.
CARNE: Il pulled pork (maiale sfilacciato) è un piatto statunitense originario della Carolina del Nord. Il piatto è composto dalla spalla di suino che, dopo essere stata aromatizzata, viene cotta a basse temperature, circa 125°C, per 8 ore alla brace.
SALSA: Inserire a scelta una salsa: salsa bernese, salsa olandese, salsa yogurt, maionese o ketchup.
Tagliare la pagnocca a fette, versare un filo d'olio e abbrustolirle nel tostapane. Sfilacciare la carne e porla nel panino e versare la salsa. Volendo si possono aggiungere vari ingredienti a piacere, come fette di pomodoro, lattuga, peperoni grigliati,...
Volendo si può usare il pane degli hamburger o nella pita.
Per 6 panini
300g di farina manitoba
200g di farina con fiocchi di patate
200mL di acqua
40g di zucchero
20g di lievito fresco o 1 bustina
20g di burro fuso
8g di sale
2 uova
6 wurstel grandi
q.b. salse
Far sciogliere il burro poi aggiungere acqua, zucchero e il lievito. Mescolare e aggiungere un uovo e un tuorlo e poi la farina e il sale.
Fare un panetto e lasciare lievitare 2 ore. Poi fare 6/7 panini e lasciar lievitare per 2/3 ore. Spennellare con l'albume e mettere in forno a 190°C per 15 minuti.
Per 2 cotechini - dose di 6 persone
100g di farina manitoba
400g di farina con fiocchi di patate
220mL di acqua
30g di zucchero
20g di lievito fresco o 1 bustina
20g di olio extra vergine di oliva
8g di sale
1 uovo
Preparare il pane e lasciarlo lievitare per 3 ore. Nel mentre cuocere per 3 ore circa il cotechino in una pentola con acqua (portare a bollore a fuoco alto e poi mettere al minimo la fiamma).
Dopo tre ore quindi stendere il pane e lasciare raffreddare il cotechino in un piatto. Poggiare il cotechino sul pane steso, avvolgerlo e cuocere per 20 minuti a 180°C con forno ventilato.
1 kg farina 0
550 ml acqua
18 g sale
50 g strutto
12 g lievito
5g di zucchero
Impastiamo tutti gli ingredienti eccetto lo strutto, poi aggiungerlo lavorando fino ad incorporarlo alla massa. Lasciare lievitare per 1 ora.
Stendiamo l’impasto con il mattarello, in modo da creare un rettangolo spesso circa 1 cm. Lo pieghiamo a 3. Posizioniamo sulla teglia, copriamo e lasciamo riposare 20 minuti.
Dividiamo il rettangolo (piegato) in 4 strisce. Appiattiamo ogni striscia con il mattarello, in modo da formare una lingua lunga e sottile circa mezzo cm. Arrotoliamo la lingua su se stessa, ben stretta, a formare una chiocciola. Posizioniamo sulla teglia, copriamo e lasciamo lievitare ancora 2 ore a temperatura ambiente.
Pratichiamo un taglio profondo al centro di ogni panino e cuociamo in forno caldo e statico a 200° per 30 minuti.
500 g farina 0
250 g acqua
10 g lievito di birra
10 g sale
25 g olio evo
+ olio per sfogliare
Mescolare la farina, il lievito e gran parte dell’acqua. Poi inserire il sale e l’acqua rimasta. Infine aggiungere l’olio. Lasciamo riposare 30 minuti e poi 2 ore in frigorifero. Mettere l’altro olio in freezer per almeno 1 ora (diventerà denso).
Stendere l’impasto con il mattarello, ad uno spessore di 1-2 cm. Spennellare con l’olio congelato, quindi ripiegare i lati verso il centro e ancora a metà, formando un panetto. Lasciamo riposare 30 minuti.
Stendiamo di nuovo l’impasto con il mattarello, a circa 0.5 cm di spessore. Spennellare con l’olio congelato, quindi arrotoliamo ben stretto, partendo dal lato più lungo. Sigilliamo le estremità e la congiuntura, premendo con le mani. Posizioniamo il filone sulla teglia con carta forno e pratichiamo 3 incisioni profonde. Copriamo e lasciamo lievitare per 1 ora e mezza.
Cuociamo in forno caldo e statico a 200° per 30 minuti.
500 g farina 0
250 ml acqua
12,5 g lievito di birra
50 g zucchero
50 g burro
10 g sale
Per sfogliare:
100 g burro
40 g farina
In una ciotola, mettiamo la farina 0, il lievito fresco sbriciolato, gran parte dell’acqua e cominciamo a mescolare. Ad impasto formato, aggiungiamo lo zucchero, ancora un po’ d’acqua e mescoliamo. Inseriamo il sale, l’acqua rimasta e lavoriamo per qualche minuto. Aggiungiamo il burro morbido. Copriamo e lasciamo riposare per 10 minuti.
Mescoliamo il burro a pomata con la farina.
Dividiamo l’impasto in 2-3 parti e ripieghiamo ogni panetto su se stesso (lembi esterni verso il centro), formando tre sfere lisce e ben strette. Le disponiamo su una teglia con carta forno, copriamo e lasciamo riposare per 25 minuti.
Stendiamo un panetto con il mattarello, formando un disco sottile circa 2-3 mm. Spalmiamo sopra un po’ del burro mischiato con la farina, giusto un velo. Arrotoliamo l’impasto su se stesso, formando un filone. Posizioniamo su una teglia, copriamo e lasciamo lievitare ancora 30 minuti.
Schiacciamo il filone con il mattarello, creando una lingua lunga e sottile. Arrotoliamo la lingua su se stessa, dal lato corto, formando una chiocciola. Posizioniamo nuovamente sulla teglia, copriamo e lasciamo lievitare fino al raddoppio del volume iniziale.
Pratichiamo delle incisioni in superficie, spennelliamo con il burro fuso e cuociamo in forno caldo e statico a 180-200° per 20-25 minuti.
Autolisi
500g farina 0
300g acqua
Impasto
5g lievito di birra fresco
5g zucchero
10g sale
35g acqua
Mescolare la farina con l'acqua in una ciotola. Lasciare riposare per 1 ora a temperatura ambiente.
Aggiungere il lievito, l’acqua, lo zucchero e il sale e lavorare fino a completa assorbimento. Lasciare lievitare per 1 ora e mezza.
Dividere l'impasto in 4 parti uguali. Formare dei filoncini leggermente allungati e lasciarli riposare per 20 minuti sul piano infarinato.
Allargare ciascun filoncino schiacciandolo con le mani. Ripiegare ogni lembo esterno verso il centro due volte per dare la forma della baguette. Disporre le baguette su carta forno (piega rivolta verso l'alto), distanziandole. Lasciare lievitare per 3 ora a temperatura ambiente.
Incidere la superficie in 3-5 punti. Cuocere in forno statico a 240°C per 15-18 minuti.
250g di farina OO con fiocchi di patate
250g di farina Manitoba
8g lievito di birra
270 mL di acqua tiepida
30g di burro morbido
10g di sale
8g di zucchero
Mescolare gli ingredienti e lasciare lievitare 4 ore. Dividete l'impasto in 6 pezzi e formare dei panini. Disponeteli su una teglia coperta con un foglio di carta forno e lasciateli riposare per 2 ore.
Portare a ebollizione 1L di acqua con 2 cucchiaini di sale e 17g di bicarbonato. Immergere i panini nella soluzione bollente per 30 secondi. Metterli in una teglia, inciderli con un coltello e spolverizzare con fiocchi di sale e semi di papavero. Cuocere in forno ventilato a 180°C per circa 20 minuti.
350g di farina O
205 mL di acqua
6g di sale
8g di lievito
10g di zucchero
Semi di sesamo q.b.
Impastare, dare la forma ad anello e lasciate lievitare per circa 4 ore ad una temperatura di 30°C
Cuocere prima in acqua salata per qualche istante e poi aggiungere i semi di sesamo
Infine cuocere in forno a 200°C per 20 minuti
Farcire per esempio con manzo roast beef a fette 70g, stracciatella 60 g, zucchine 70 g, pomodori e lattuga.
Yudane
65 mL acqua
60g farina 0 Manitoba
Impasto
180g farina 0 Manitoba
60g farina con fiocchi di patate
17g di zucchero
10g di lievito
180 mL di latte
1 uovo
8g di sale
15g di burro
*YUDANE: tecnica usata per la gelatinizzazione dell’amido della farina per rendere i lievitati ancora più soffici. Consiste nel mescolare la farina (20% del totale) con acqua bollente in proporzione 1:1.
Portare a bollore 65g di acqua e inseguito unire 60g di farina. Porre in frigo per 12 ore.
Il giorno seguente prendiamo un’altra ciotola mescoliamo la farina con lo zucchero, il lievito ed il latte. Quindi le uova intere e il sale ed impastiamo ancora. Infine, aggiungiamo il panetto e poi il burro morbido e lavoriamo fino a farlo assorbire e se necessario aggiungere ulteriore farina. Far riposare 1 ora a temperatura ambiente.
Dividere in 4 parti uguali e creare 4 strisce. Arrotolare ogni lingua su se stessa, dal lato corto, in modo da ottenere delle girelle. Le inseriamo, una di fianco all’altra, all’interno di uno stampo da plumcake imburrato. Copriamo e lasciamo lievitare per 3-4 ore.
Cuocere in forno statico a 180°C per 30-40 minuti
350g di farina OO con
fiocchi di patate
8g di zucchero
200g di acqua
21g di olio di mais
6g di lievito fresco
7g di sale
Lavorare a lungo l'impasto e lasciare lievitare 8 ore.
Stendere l'impasto in una teglia o in due più piccole a seconda se la si vuole alta o più bassa.
Aspettare trenta minuti e poi condire con pomodoro, mozzarella, ...
Cuocere a forno preriscaldato per 25 minuti a 200°C.
400g di farina OO con fiocchi
di patate
100g di farina Manitoba
5g di zucchero
300g di acqua
6g di lievito fresco
10g di sale
Unire per prima cosa l’acqua, lo zucchero e il lievito. Poi aggiungere mescolando un pò alla volta la farina e lasciare lievitare 2 ore.
Dividere l’impasto in 3-4 panetti e lasciare lievitare altre 6 ore.
Formare dei cerchi, distribuire il ripieno sulla metà di ciascun cerchio di pasta e posarli in una teglia .
Ripiegare l'altra metà della pasta sopra il ripieno facendo anche paio di buchi sull’impasto e poi sigillare bene i bordi premendoli con le dita. Spennellare un po’ di olio d’oliva sulla superficie.
Cuocere in forno preriscaldato per 15-20 minuti a 200°C.
200g di farina OO con fiocchi
di patate
50g di farina Manitoba
3g di zucchero
150g di acqua
3g di lievito fresco
5g di sale
Unire per prima cosa l’acqua, lo zucchero e il lievito. Poi aggiungere mescolando un pò alla volta la farina e lasciare lievitare 30 minuti.
Fare delle pieghe di rinforzo, aspettare ulteriori 30 minuti ed eseguire altre pieghe. Lasciare lievitare 5 ore.
Dividere l’impasto in 4 panetti e lasciare lievitare un altra ora.
Successivamente formare dei cerchi abbastanza sottili. Cuocere nella friggitrice a 220°C per 1-2 minuti.
75g di acqua
8g di lievito fresco
30g di burro
125g di farina OO
125g di farina Manitoba
50g di vino bianco frizzante
5g di sale
+Strutto per friggerli
Unire per prima cosa l’acqua, il burro e il lievito. Poi aggiungere mescolando un pò alla volta la farina, il vino e il sale. Fare riposare 3 ore.
Con una sfogliatrice tirare l’impasto e ripiegarlo più volte e infine stenderlo ad uno spessore di 3 mm.
Tagliare in rettangoli 7x8 cm circa.
Friggerli nello strutto e quando si gonfiano girarli e rimuoverli poco dopo.
150g di farina manitoba
100g di farina 00
65mL di acqua
60mL di latte
15g di lievito di birra
15g di zucchero
70g di burro
4g di sale
Sciogliere il lievito nel latte tiepido e aggiungere tutti gli altri ingredienti e lasciare lievitare 2 ore. Fare 6 palline e lasciare lievitare altre 1 o 2 ore. Poi tirare finemente e mettere tanto ripieno (pomodoro, mozzarelle, prosciutto,...). Chiuderli (bagnando i bordi) e friggerli per un 4 minuti (oppure cuocerli al forno).
500g di farina con fiocchi di patate*
300 mL di acqua
8/10g di sale (2%)
20g di olio d'oliva extra vergine
10g di lievito
Impastare e poi 6 ore di lievitazione e altre 2 ore dopo di averla stesa. Versare sopra altri 30mL di olio d'oliva e cuocere in forno freddo per 35 minuti a 180°C
Panetto
350g di farina manitoba
100g di semola rimacinata di grano duro
210 mL di acqua
4g di lievito fresco
Pane
100g di farina tipo 00 forte
140 mL di acqua
12g di sale (2%)
3 cucchiai di olio d'oliva extra vergine
20g di zucchero
Dopo aver mescolato i vari ingredienti, lasciare lievitare per qualche ora l'impasto e cuocere con forno preriscaldato a 230°C per 15 minuti e poi diminuire la temperatura a 180°C e cuocere per altri 10 minuti. Tagliare a fette e porre sopra i pomodori datterini pelati, basilico, olio extravergine d’oliva, origano secco, pepe e sale e far abbrustolire.
Per l’impasto:
300 g di farina 00
150 g di farina manitoba
150 mL di acqua
150 mL di latte
12 g di lievito
1 cucchiaio di olio
5 g di sale
Per la farcitura:
300 g di panna acida
150 g di speck
4 patate lesse
200 g di formaggio
2 cipolle gialle piccole
burro, sale, pepe
Importante quando si fanno prodotti che non devono sviluppare mollica come i grissini o cracker è l’uso di farine povere di proteine e quindi con poca forza (quindi non la farina manitoba).
Per lo stesso motivo è opportuno lavorare gli impasti il meno possibile, senza effettuare pieghe di rinforzo. In questo modo si evita di rafforzare la maglia glutinica che renderebbe il prodotto elastico e non croccante.
500 gr di farina 00
220 gr di acqua
80 gr di strutto oppure 80 ml di olio extravergine
10 gr di sale
10 gr di lievito istantaneo per torte salate
250g di farina 00
250g di farina manitoba
300g di acqua
10g di lievito
30g di olio d'oliva
8g di sale
Unire gli ingredienti lavorando poco e poi lasciare lievitare l'impasto in una ciotola per 3 ore.
Dividere in 8 palline da 100g l'una circa e stenderle in dischi dallo spessore di 1cm (con un diametro di circa 20cm) e lasciare lievitare 1 ora.
Scaldare una padella antiaderente, poi aggiungete un disco per volta precedentemente pennellato con olio da entrambi i lati. Cuocete a fuoco alto per circa 2 minuti per parte, finché la Pita non si gonfia e diventa soffice.
Farcire con carne o con verdure
*Il pane carasau condito con olio, sale e rosmarino viene rinominato Guttiau. Un'altra variante è aggiungere sugo di pomodoro e pecorino e ottenere il Frattau.
400 g di farina di grano duro
8 g di lievito
200 mL di acqua
8 g di sale
Impastare, formare un panetto e lasciare lievitare per 3 ore.
Trascorso il tempo di lievitazione, dividere l'impasto in sei pezzi da 100 g circa e formare dei dischi di 10 cm di diametro. Disponili su una teglia infarinata e lasciare riposare per un'altra ora.
Con l'aiuto di un mattarello, stendere i dischi di impasto fino a renderli sottili, circa 2 mm di spessore e 25 cm di diametro.
Preriscaldare il forno a 250°C e infornare i dischi di impasto uno alla volta, facendoli cuocere per 45 secondi o fino a quando si gonfiano. Appena sfornati, tagliare i dischi di pane a metà, separando le due parti. Rimettere in forno per altri 20 secondi.
120g di farina di mais
140g di farina 00
40g di farina integrale
3 g di lievito di birra
240 ml di acqua tiepida
140 ml di acqua bollente
1 cucchiaio di bicarbonato
200g di farina OO
50g di farina di grano duro
125 mL di acqua
30 mL d'olio d'oliva
2g di lievito di birra
13g di sale
Per spennellare:
3 cucchiai di olio d'oliva
2 cucchiai di acqua
Sale fino q.b.
Impastare tutti gli ingredienti e poi formare un rettangolo di 10x20 cm circa e lasciare lievitare 1 ora.
Stendere l’impasto e poi sfogliarlo piegando l'impasto su se stesso (per 4 volte). Tirarli finemente anche usando la sfogliatrice per la pasta.
Bucherellare l'impasto con una forchetta e attendere 15 minuti.
Spennellarli con l'olio, acqua e sale; quindi cuocere a 200°C per 10 minuti.
120g di farina OO
80g di farina tipo 1
110 mL di acqua frizzante
8g lievito fresco
40 mL di olio d'oliva
3g di sale
2g di zucchero
Setacciare la farina, unire gli altri ingredienti e lavorare poco l'impasto.
Lasciare lievitare tre ore circa e poi disporre l'impasto in un piano formando un rettangolo.
Tagliare parallelamente al lato stretto strisce di impasto e allungare ogni striscia tanto quanto sia lunga la teglia.
Lasciare riposare 15 minuti e poi infornare a 200°C per 15/20.
250g di farina
3 cucchiai d’olio d’oliva
1 bustina di lievito
5g di sale
6 cucchiai di vino bianco
Semi di sesamo e finocchio
*Si possono aggiungere anche olive o peperoncino.
Impastarli a lungo fino a ottenere un impasto duro. Farli riposare 1 ora per poi formare dei piccoli grissini e poi chiuderli a cerchio.
Cuocerli in acqua bollente e salata e quando vengono a galla metterli in forno per 30 minuti, fino a quando assumono un colore marroncino. Lasciarli asciugare in forno per una decina di minuti.
Ricetta della tradizione tedesca e austriaca, pane dalla crosta dorata e croccante, ricoperta da fiocchi di sale.
500g di farina Manitoba
270 mL di acqua tiepida
30g di burro morbido
10g di sale
6g di zucchero
10g lievito di birra
Mescolare gli ingredienti e lasciare lievitare un'ora.
Dividete l'impasto in 10 pezzi e formare delle palline. Poi realizzare un cordoncino lungo 60cm per poi formare i Pretzel.
Disponeteli su una teglia coperta con un foglio di carta forno e lasciateli riposare per 30 minuti. Metteteli poi a riposare in frigorifero per 1 ora, per avere una crosta più lucida una volta cotti.
Portare a ebollizione 2L di acqua con 3 cucchiaini di sale e 35g di bicarbonato. Immergere i pretzel nella soluzione bollente per 30 secondi.
Metterli in una teglia, spolverizzare con fiocchi di sale e cuocere in forno statico a 180°C per circa 25 minuti.
90g di acqua
25g di olio di semi
10g di farina 00
1g di curcuma o nero di seppia o
altro colorante a scelta
In una ciotola, unisci l'olio di semi, la farina, il colorante scelto e un po’ d’acqua. Mescola, aggiungi la restante acqua e cerca di ottenere una consistenza liscia e omogenea.
Riscalda una padella antiaderente a 190°C. Versa 30 mL (circa 2 cucchiai) del composto nella padella riscaldata (regola la quantità per ottenere la dimensione delle cialde desiderata).
Cuoci le cialde finché l'impasto si asciuga e diventa croccante. Questo dovrebbe richiedere qualche minuto. Puoi regolare la temperatura se necessario.
Se desideri una maglia meno fitta e più aperta, puoi diluire leggermente il composto con un po' d'acqua.
250g di farina 00
250g di farina manitoba
70g di burro fuso
80g di zucchero
8g di lievito di birra
2 uova
190mL di latte
5g di sale
*100g di gocce di cioccolato o uvetta
Impastare gli ingredienti (eccetto eventuali gocce di cioccolato, uvetta...) e lasciare lievitare per 3 ore. Formare 3 strisce e unire qui il cioccolato. Unire le tre strisce ad un'estremità e formare una treccia ben stretta.
Spennellare con un po' di latte e volendo si può aggiungere sopra un pò di granella di nocciole e lasciare lievitare per 2 ore. Cuocere il pan brioche in forno preriscaldato a 190°C per circa 20-25 minuti.
Lievito bianco
10g di lievito di birra
200g di farina OO "forte"
200 mL di latte tiepido
Impasto 1
140g di farina OO "forte"
30g di zucchero
1 uovo
Impasto 2
150g di farina OO
75g di burro
45g di zucchero
2 tuorli d'uovo
1 cucchiaio di rum
1 scorza di arancia e limone
8g di sale
2 albumi d'uovo per spennellare
Lavorare i primi ingredienti per 5 minuti al fine di realizzare un panetto uniforme e lo si lascia lievitare tre ore.
Incorporare la farina, poi lo zucchero e le uova e lasciare lievitare l’impasto per un altra ora.
Addizionare la farina e poi gli altri ingredienti e formare due panetti da porre in una teglia con la carta forno e si lascia lievitare per 3 ore.
Incidere un “zig - zag” netto e deciso, poi spennellare con l'albume e spolverare un po' di zucchero a velo. Cuocere per 30-40 minuti tra i 170-180°C
Il pane è un ingrediente talmente comune sulla nostra tavola che forse ci siamo dimenticati che non sempre è esistito… Infatti per farlo è necessaria la farina che si ottiene della macinazione dei cereali, che a loro volta vanno seminati e coltivati.
I cereali, pur essendo comparsi nella storia dell’umanità circa 20000 anni fa venivano consumati tal quali, abbrustoliti sul fuoco. Solo con antichi Egizi, 12000 anni fa, si è a conoscenza di cereali trasformati in poltiglia macinandoli con delle pietre, ottenendo con l’aggiunta d’acqua delle gallette che venivano cotte su pietra.
E solo circa 4000 anni fa in Egitto troviamo testimonianza del primo pane somigliante al nostro probabilmente inseguito ad una scoperta casuale del lievito.
I seguenti paragrafi sono:
Le farine
Gli ingredienti
L'impasto
La lievitazione
La pezzatura
La cottura
Le frodi
Analisi e norme
La farina alimentare è il prodotto della macinazione dei frutti secchi o dei semi di varie piante. Esistono moltissimi tipi, si ha la farina di grano, di mais, di orzo, di farro, di riso, di avena, di segale, di castagne, di ceci, di mandorle, di grano saraceno.
Farina 00 - Fior di farina
Si tolgono tutte le impurità dai chicchi di grano, attraverso la raffinazione. La farina 00 è la più raffinata e si ottiene dalla macinazione del grano dal quale si eliminano crusca e germe.
A differenza della farina di grano duro più gialla (semola), quella di tipo 00 appare bianca e sottile. Questa farina è la più utilizzata per la realizzazione di dolci e pasta fresca.
Farina 00 con fiocchi di patate
Una miscela a base di grano tenero tipo “00”, arricchita con fiocchi di patate e latte, ideale per ottenere una pizza alta, soffice e fragrante. L’inserimento di fiocchi e farina di patate consentono una riduzione della velocità di invecchiamento della mollica.
Si ottengono quindi prodotti finiti più soffici, sempre freschi e conservabili più a lungo nel tempo.
Farina 0
Leggermente meno raffinata della precedente farina, ma che comunque è priva di gran parte dei suoi principi nutritivi.
Farina Manitoba - tipo 0
E' una delle farine più pregiate e adatta per gli impasti che debbono diventare il più alveolati e gonfi possibile, poiché ricca di glutine. Questa farina proviene da un grano tenero, ma molto forte e prende il nome dalla regione canadese in cui viene coltivato (ad oggi coltivato in altre zone del mondo).
Quindi è una farina adatta alla lunga lievitazione e che consente di ottenere dolci soffici. Per questo motivo è usata nella confezione dei grandi lievitati, con lievito madre, diverse manipolazioni e lunghe ore di riposo dell’impasto, come panettone, pandoro e colomba pasquale.
È una farina raffinata di tipo 0, ma ricca di proteine (13-15%) soprattutto quelle che danno origine al glutine per cui il suo indice di W va da 350 a 400.). Per limitarne la forza, viene miscelata con altre farine (un impasto di sola Manitoba avrebbe infatti bisogno di più di 15 ore di lievitazione per raggiungere il massimo sviluppo). Assorbe l’80-90% del suo peso in acqua.
Farina Tipo 1
È il prodotto della macinatura della crusca e dell’endosperma, e in minima parte del germe, quindi contiene fibre, nutrienti e proteine, ma in quantità variabili, l'indice W va da 180 a 350. La percentuale in proteine si aggira intorno all’11-12%, ma sono proteine che originano dalla crusca per cui non tutte portano alla formazione di glutine.
La forza, in base alla composizione, varia da media a forte e, in base a ciò, questo tipo di farina può essere impiegato sia per la preparazione di torte e biscotti sia per preparati a lievitazione medio-lunga. Assorbe il 60-75% del suo peso in acqua.
Farina Tipo 2
Conosciuta anche come farina “semi-integrale” è una farina caratterizzata da granuli di grosse dimensioni e un maggiore quantitativo di componenti fibrose e germe del seme. Ha buone caratteristiche nutrizionali ed è più facile da lavorare rispetto alla farina integrale.
Farina integrale
Viene a volte ancora macinata a pietra, una tecnica antica e quasi scomparsa ed è priva di glutine.
Le farine integrali, o farine a tutto corpo, conservano gran parte degli elementi del chicco, si ottengono anche con mais, farro, riso, segale, e per questo in genere viene miscelata con altre farine. Possono essere impiegate nella preparazione di impasti e ricette, sostituendo le farine bianche. La farina di mais integrale viene generalmente utilizzata per la preparazione della polenta.
Non è molto adatta al pane a meno che non si decida di miscelarla con farina di frumento o con fecola di patate, per donare elasticità.
Un grafico utile è l'alveogramma, derivato dall'alveografo di Chopin che è una attrezzatura che permette di misurare la forza (W), tenacità (P) ed estensibilità (L) di un impasto di una farina. La lievitazione varia in base alla forza, dalle 2 ore per un impasto debole alle 72 ore per un impasto forte
ACQUA: Bisogna considerare i sali disciolti, come il calcio o il magnesio che influenzano la rigidità dell'impasto. Tuttavia la loro presenza varia nel tempo modificando l'effetto sull'impasto. Inoltre un acqua molto clorata, dovuta al sistema di purificazione degli acquedotti, provoca una riduzione della fermentazione e rafforza l'impasto. Varia dal 40 al 50% della massa totale e va leggermente aumentata per pani di grandi dimensioni e diminuita per i piccoli.
SALE: Deve essere compreso tra 1,5 a 2,2%, con la percentuale che varia a seconda della regione in cui si ci trova. Oltre ad insaporire l'impasto migliora le sue proprietà, quali l'elasticità. Non bisogna mai metterlo a contatto diretto con il lievito.
LIEVITO: Si addizionano sostanze capaci di produrre anidride carbonica trasformando gli zuccheri presenti. In genere viene impiegato il lievito di birra. Esso si deve conservare a temperature basse per evitare l'autodistruzione delle cellule (a 0°C si conserva per massimo 11 settimane).
ZUCCHERI: Sono naturalmente presenti nella farina e sono essenziali per una buona fermentazione e anche per migliorare la cottura in un forno da cucina. Lo zucchero è quindi il responsabile del colore ambrato della crosta, gli da aroma, lo rende più soffice e conservabile (assorbe infatti l'umidità dell'ambiente).
MIELE: I lieviti si nutrono di carboidrati semplici, derivati dal lavoro di enzimi che dividono gli zuccheri complessi (amido) in zuccheri più semplici (glucosio). Non tutti i carboidrati possono dare questa reazione, ma solamente quelli ‘riducenti’ come il glucosio e il fruttosio, non saccarosio. Il miele perciò aumenta la quantità di nutrimento per il lievito, e aiuterà l’impasto a lieviterà meglio e la crosta avrà un colore più scuro e uniforme. Da molto sapore all'impasto.
LATTE: la sua caseina accresce la capacità di assorbimento dell'impasto.
GRASSI: burro, strutto, olio che rendono l'impasto più morbido e gustoso.
PRODOTTI MIGLIORANTI: La legislazione in Italia permette solo l'aggiunta di acido ascorbico (che tuttavia ha tempi di conservazione brevi e allunga la lievitazione), enzimi e farine ed estratti di malto.
Per la preparazione del pane esistono tre principali metodi: diretto, semidiretto e indiretto.
Diretto: si impastano di tutti gli ingredienti in un'unica fase.
Semidiretto: consiste nell'impasto di tutti gli ingredienti in un'unica fase aggiungendo il lievito o la pasta di riporto (è un pezzo di pasta lievitata il giorno precedente, lievito madre).
Indiretto: due fasi, nella prima si prepara un preimpasto di acqua, lievito e farina, chiamato biga (la composizione varia a seconda del prodotto che si vuole ottenere). Nella seconda fase si aggiunge al preimpasto, lasciato fermentare secondo i casi dalle 10 alle 48 ore, tutti gli altri ingredienti. Essendo la lievitazione molto lunga occorre bagnare con acqua e coprire l'impasto con un panno (non con la pellicola che favorirebbe troppo una fermentazione alcolica, che avviene in condizioni anaerobiche, visto che l'ossigeno dopo un po' finirebbe). I vantaggi del metodo indiretto sono:
Il gusto e profumo più intensi
Alveolatura più sviluppata
Un prodotto più digeribile
Conservazione più lunga
Riduzione dei tempi di fermentazione dell'impasto finale
Migliori caratteristiche strutturali e meccaniche
Si intende lo sviluppo di volume dell'impasto dovuto all'espansione dei gas che si sviluppano con la fermentazione di microorganismi (in un grammo sono presenti oltre 80 miliardi di cellule). Durante la cottura i gas si espandono ulteriormente rendendo il pane ancora più soffice.
La fase di lievitazione, ovvero la fase durante la quale viene generata anidride carbonica da parte dei lieviti che, in presenza di ossigeno (fase aerobica), trovano terreno fertile per riprodursi e moltiplicarsi. Successivamente avviene la fase anaerobica dove si produce anche alcol secondo la reazione seguente:
Essendo presenti anche altri microorganismi oltre alla fermentazione alcolica avvengono anche fermentazioni secondarie.
Inoltre si deve tenere presente che la farina contiene di normale circa l'1% di zuccheri che sono insufficienti per una corretta lievitazione.
Poiché i lieviti attaccano comunque soprattutto gli zuccheri semplici cioè glucosio e fruttosio, gli altri tipi di zucchero complessi per essere utilizzati, debbono essere semplificati per azione di enzimi diversi.
Il maltosio proveniente dalla degradazione enzimatica dell'amido (alfa e beta amilasi) viene trasportato all'interno della cellula del lievito per azione di un altro enzima, la malto permeasi, dopodiché viene trasformato da un altro enzima esistente all'interno della cellula del lievito, la maltasi, il glucosio, zucchero semplice utilizzabile direttamente da lievito secondo la reazione sopra riportata.
Il lievito che comunemente viene impiegato in panificazione denominato Lievito compresso si ottiene industrialmente utiliì. 2, ando un sottoprodotto dell'industria zuccheriera (melassa). La melassa viene impiegata, opportunamente diluita come liquido di cottura, per riproduzione e moltiplicazione del Lievito.
I lieviti effettuano sia la respirazione aerobica che quella anaerobica.
Nella respirazione aerobica, viene utilizzato I'ossigeno molecolare dell'aria; con esso si ossida a fondo il glucosio presente negli impasti panari, trasformandolo in acqua e anidride carbonica.
Nella respirazione anaerobica, l'ossigeno viene ricavato dallo stesso materiale zuccherino che si trasforma: in parte in acqua e anidride carbonica e in parte in alcool (quest'ultimo va considerato come residuo di una parte della molecola zuccherina, che viene deossigenata per fornire l'ossigeno che va ad ossidare l'altra parte della stessa molecola zuccherina).
I lieviti respirano aerobicamente quando sono nella fase vegetativa o di moltiplicazione, ossia nel periodo iniziale dell'impasto panario.
Successivamente inizia la respirazione anaerobica durante la quale ha luogo la fermentazione alcoolica.
Per favorire il prolungarsi della fa se iniziale, sovente si arieggia sia la farina che il relativo impasto.
Qualora sia opportuno, I'impasto viene arieggiato anche in momenti successivi.
Sia la respirazione aerobica che quella anaerobica sono processi di natura esotermica; pertanto determinano un lieve riscaldamento dell'impasto.
Mentre nel caso del lievito compresso per panificazione si è in presenza di una coltura praticamente pura della specie Saccharomyces cervisiae, ogni qualvolta si usa come agente lievitante biologico, impasti precedentemente preparati ed adeguatamente conservati (lievito naturale), altre specie di microorganismi concorrono alla lievitazione con ulteriori fermentazioni oltre quella alcoolica.
Si riportano qui di seguito i principali microorganismi che possono ritrovarsi nel lievito naturale e che intervengono durante la lievitazione in modo differente.
LIEVITI
I lieviti della panificazione sono funghi unicellulari del genere Saccharomyces, capaci di trasformare gli zuccheri della farina per fermentazione principalmente in alcool etilico e anidride carbonica e secondariamente, in alcool mono e polivalenti, glicerina e composti volatili (aldeidi, acidi tattico, e succinico).
Nel mondo della panificazione sono presenti quattro tipi di lievito: naturale, fresco, secco, chimico. La specie predominante è il Saccharomyces cerevisiae, altre specie sono il Saccharomyces fructum ed il Saccharomyces exiguus.
Il lievito secco è il lievito fresco liofilizzato venduto in bustine: è assolutamente intercambiabile con il lievito fresco, salvo che bisogna tenere presente che la quantità di lievito secco da usare sarà minore rispetto alla quantità di lievito fresco (7g invece di 25g). Si conserva per 6 mesi e si deve sciogliere in acqua a 40°C per ottimizzare il suo effetto.
Le funzioni che i lieviti esplicano durante la fermentazione panaria sono le seguenti:
producono anidride carbonica in quantità necessaria per gonfiare e rendere soffice l'impasto;
producono un insieme dì composti chimici che conferiscono al pane la caratteristica fragranza (=sapore e profumo);
favoriscono la maturazione dell'impasto, cioè facilitano i cambiamenti di struttura del glutine.
BATTERI
I batteri, normalmente presenti nell'impasto, provenienti dalla farina e dall'ambiente, si distinguono in base al processo di fermentazione che svolgono in:
Lattici: trasformano per fermentazione gli zuccheri della farina in acido lattico. Sono statiidentificati in Lactobacilius plantarum, predominante ed il Lactobacillus brevis. Creano un ambiente acido che favorisce I'attività dei lieviti inibendolo sviluppo di altri microorganismi (Bacterium Mesentericus e muffe); rendono lunga ed estensibile la catena glutinica.
Acetici: agiscono in maniera ottimale in presenza dell'aria nell'impasto, sono COSÌ chiamati perché trasformano, per fermentazione, 1'alcool etilico, prodotto dai lieviti, in acido acetico. Rendono corta e rigida la catena glutinica; agiscono sulla formazione e sulla struttura della mollica.
Butirrici: trasformano, per fermentazione, l'acido lattico prodotto dai batteri lattici in acido butirrico e anidride carbonica. Agiscono negativamente sulla tecnologia di panificazione e compromettono I'aroma del prodotto.
DURATA LIEVITAZIONE
Temperatura: ha un ruolo importante sull'attività fermentativa dei lieviti. Si può considerare che la velocità di fermentazione raggiunge i valori più alti tra i 20℃ e 30℃ mentre al di fuori di questo intervallo si ha un progressivo rallentamento. In particolare i Saccharomyces cervisiae hanno un optimum tra 26 e 30°C. A 35°C si nota un rallentamento di attività tanto è vero che questa temperatura non dovrebbe essere superata nel caso in cui venga impiegato lievito compresso disciolto in acqua calda prima della preparazione dell'impasto. La fermentazione lattica ha invece la sua temperatura ottimale a 20℃.
pH dell'impasto: ha effetto sull'attività fermentativa con un intervallo ottimale tra 4.8 e 5.2 secondo il tipo di prodotto.
Qualità dell'acqua: oltre che per la sua influenza sull'attività del lievito, esercita una diversa azione sulle proprietà fisiche dell'impasto. In quanto, in caso di impiego di acqua troppo dura, si ha un glutine tenace, rigido, mentre l'uso di acqua dolce comporta la formazione di un glutine colloso. La presenza di cloro come sterilizzante dell'acqua, riduce l'attività del lievito, per cui si possono riscontrare tempi di fermentazione più lunghi con r impiego di acqua con elevati contenuti di cloro.
Sale: nella quantità in cui questa sostanza viene normalmente impiegata, circa il 2% rispetto alla farina, non ha influenza sull'attività fermentativa dei lieviti. La fermentazione del maltosio subisce un rallentamento nel caso di impiego di quantità elevate di sale.
Tipo di farina: Innanzitutto si usa l’indice W, che indica la capacità panificabile ed è usato per classificare le farine in base alla loro forza. Un alto valore di W indica un alto contenuto di glutine: ciò significa che la farina assorbirà più acqua e che l’impasto lieviterà più lentamente, perché la maglia glutinica sarà più resistente e tenace. Una W150 (00) circa 2 ore, per una W240 circa 6 ore, mentre per una W350 (Manitoba) almeno 24 ore.
GRADO DI TOLLERANZA
Se si supera il limite della resistenza elastica dell'impasto esso si romperà e non tratterrà più il gas facendo afflosciare l'impasto. La capacità dell'impasto di mantenere la lievitazione è il grado di tolleranza.
TECNICA A FREDDO
E 'un metodo che sta diventando sempre più importante e consiste nel raffreddare l'impasto durante la lievitazione per avere una produzione più efficiente eliminando periodi della giornata vuoti ed eliminando il lavoro notturno.
Quindi si raffredda l'impasto rallentando o bloccando la lievitazione per cuocere nel momento giusto il prodotto. L'impasto lo si porta vicino a 0°C e occorrono materie prime di ottima qualità per avere prodotti standard.
Il raffreddamento dalla temperatura ambiente a 7°C deve avvenire entro 90 minuti ed occorre che l'impasto assorba molta aria durante la lavorazione. Una volta raggiunta la temperatura di regime bisogna mantenerla costante e avere un'umidita intorno all'85%. Dopo 24/72 ore inizia la fase di riscaldamento (fino a 28°C in 40 minuti) e lievitazione finale.
LIEVITO MADRE
Utilizzato già dagli egizi 2500 anni a.C. per evitare di sprecare la farina andata a male, il suo uso si tramanda fino hai giorni nostri.
Si prepara impastando, per circa 10 minuti, 1 Kg di farina con acqua tiepida (50-51%) a 24℃, aggiungendo 2 vasetti di yogurt.
Dopo che l'impasto è stato lavorato, viene avvolto in un panno di cotone legato non troppo stretto e tenuto a riposo a 25-28℃ per 12-20 ore. Il panno va lavato o cambiato ogni giorno.
Il giorno dopo l'impasto va pesato e gli va aggiunto farina in ugual peso. Si impasta per una decina di minuti, poi di nuovo avvolto, legato e portato di nuovo a 25-28°C. Questo lavoro va fatto per 15-20 giorni fino ad ottenere un lievito naturale di giusta forza.
Un buon lievito naturale deve avere le seguenti caratteristiche:
sviluppare il doppio del suo volume in 3/4 ore a 26℃
lievitare un impasto, rispetto alla farina, in proporzione del 20-30%
l'impasto si deve presentare acido con un pH compreso tra 3,95 e 4,05, bianco, spugnoso, con odore di alcool
Realizzazione dell'impasto in pagnotte di varie forme e dimensioni.
La cottura è quel processo che attraverso una serie di trasformazioni chimiche, biologiche e fisiche permette di ottenere un prodotto commestibile.
La temperatura di cottura varia da 170 °C a 210°C e il tempo da 13 a 60 minuti. Indicativamente per pezzature grandi si utilizza una temperatura più bassa e un tempo maggiore. La pasta assorbe calore dalle pareti (irradiazione), dall'aria (convezione) e dalla piastra di cottura (conduzione).
L'acqua presente all'interno evapora e provoca un aumento del volume e l'idratazione della superficie permette di non seccare la crosta e inoltre nella prima parte della cottura va a diminuire la temperatura esterna del pane, rallentando la formazione della crosta stessa, la quale una volta formata impedisce alle restanti molecole d'acqua di uscire. Il massimo volume si avrà dopo 10 minuti di cottura all'incirca.
Nel caso il pane abbia un'elevata elasticità (farina manitoba) e un grande potere di ritenzione del gas si avrà un pane ben sviluppato con una mollica uniforme e basso peso specifico.
Durante la cottura il pane perde il 25% del suo peso per evaporazione di acqua.
30°C espansione gas e produzione enzimatica
45-50°C morte del lievito
50-60°C vigorosa attività enzimatica
60-80°C cessazione attività enzimatica
100°C produzione vapor acqueo e formazione della crosta
140°C abbronzamento crosta (reazione di Maillard)
150-200°C prodotti croccanti e aromatici
Sofisticazione: E’ un'operazione che consiste nell'aggiungere all'alimento sostanze estranee che ne alterano l'essenza, corrompendo o viziando la composizione naturale e simulandone la genuinità con lo scopo di migliorarne l'aspetto o di coprirne difetti.
Adulterazione: Comprende tutte le operazioni che alterano la struttura originale di un alimento mediante sostituzione di elementi propri dell'alimento con altri estranei, ovvero con la sottrazione o aumento delle quantità proporzionali di uno o più dei suoi componenti, lasciando loro l’apparenza originaria. Le adulterazioni hanno riflessi non solo commerciali ma anche igienico-nutrizionali e, in alcuni casi, di grave pericolo per la salute pubblica.
Alterazione: Una sostanza alimentare si dice in stato di alterazione, quando la sua composizione originaria si modifica a causa di fenomeni degenerativi spontanei, determinati da errate modalità o eccessivo prolungamento dei tempi di conservazione.
Contraffazione: Consiste nel formare ex novo un alimento con l'apparenza della genuinità in quanto prodotto con sostanze diverse, per qualità o quantità, da quelle che normalmente concorrono a formarlo. Si tratta di una vera e propria falsificazione in quanto consiste nel dare fraudolentemente l’apparenza di genuinità ad una sostanza che si distingue da quella imitata per caratteristiche qualitative e quantitative.
Frodi comuni
Vendita di pane a pezzi e non a peso.
Vendita di pane ricco di umidità e pertanto più pesante per non essere stato portato alla cottura dovuta.
Vendita di pane speciale con l’impiego di grassi diversi da quelli consentiti.
“Pane” nero, prodotto dal carbone vegetale sostituito a volte con un addito chimico chiamato colorante E153.
La produzione e commercializzazione degli sfarinati è regolata dal D.P.R. n° 187 del 9 febbraio 2001. Nell’analisi degli sfarinati vanno essenzialmente valutati parametri che servono per la classificazione merceologica delle farine di frumento.
Determinazione dell’umidità
Il contenuto di umidità di una farina varia con la temperatura e l’umidità esterne e il quantitativo di acqua adoperato nel lavaggio e condizionamento del grano in fase di molitura. Il tenore di umidità massimo tollerato per legge è di 14.5 %. L’analisi viene eseguita riscaldando 10 g di farina a 100°-105°C in stufa. A peso costante (la differenza tra due pesate non deve essere superiore a 1 mg), la differenza di peso prima e dopo il riscaldamento, riferita a 100 g di farina, rappresenta la % di umidità.
% umidità = (M – m) x 100 / M, con M = peso campione prima dell’evaporazione, m = peso campione dopo l’evaporazione
Determinazione delle ceneri
Innanzitutto esse sono il residuo inorganico della farina sottoposta a combustione e vengono usate anche per classificare il pane. Il quantitativo di ceneri in una farina dipende dal tasso di abburattamento (livello di setacciamento della farina). Esso può variare tra 0.50 % e 0.95 % e può raggiungere il 2% nelle farine integrali. Le ceneri sono costituite prevalentemente da P2O5 (50%) e K2O (35%).
Il saggio per determinare le ceneri viene eseguito riscaldando un campione pesato di farina (5–10 g), posto in capsula di platino, a 550 – 590 °C in muffola. Il peso delle ceneri viene riferito a 100 g di sostanza secca.
Determinazione del contenuto di proteine
La determinazione del contenuto viene eseguita utilizzando il metodo Kjeldahl. Con questo metodo si determina il contenuto di azoto dal quale si ricava il contenuto di proteine utilizzando un opportuno parametro di conversione.
Il metodo consiste di tre step:
Il campione è digerito in H2SO4 in presenza di un catalizzatore; l’acido decompone per ossidazione le sostanze organiche liberando l’azoto sottoforma di ammonio solfato.
Per aggiunta di NaOH l’ammonio è convertito ad ammoniaca che è distillata e raccolta in una beuta contenente una quantità nota di acido in eccesso (in genere HCl).
Si retrotitola l’acido in eccesso con NaOH. Il contenuto di proteine va riferito a 100 g di sostanza e si calcola adoperando la seguente formula: Sostanze azotate % = (V . N . F . 10000) / E . (100 – U)
dove:
V = ml di acido 0,1 N
N = 0,0014008 (grammi di azoto corrispondenti a 1 ml di acido 0,1 N)
E = peso del campione in grammi
U = umidità percentuale del campione
F = fattore di conversione dell’azoto in sostanze azotate, uguale a 5,70 per il frumento
In Italia la legge ne stabilisce chiaramente le caratteristiche e le eventuali denominazioni con il decreto del presidente della Repubblica n. 502 del 30 novembre 1998 che modifica la legge n. 580 del 4 luglio 1967. Tale decreto prevede, fra le altre cose, IVA al 4% per il pane normale e quello speciale prodotto con l'aggiunta di burro, olio d'oliva, strutto, latte, zibibbo, uve passe, fichi. Con altri ingredienti, IVA al 10%.